‘A ship will not come’ Precedente Seguente 'A ship will not come' è scaturita da un quesito emerso durante la manipolazione dei film girati in Super 8 dai vecchi marinai: quando la "prospettiva turistica" di queste immagini trasmette qualcosa di simile a un'intuizione storica, politica o anche estetica? In primo piano: una foto scattata da Allan Sekula (USA, 1951 – 2013), parte del lavoro 'The Docker's Museum'. Johann Jacobs Museum Zurich Turisti si accalcano e scattano foto del dipinto dell'artista francese Théodore Géricault (1791-1824) 'La zattera della medusa' (Louvre). Il quadro si basa su una tragedia accaduta al largo del Senegal nel 1816, e creò grande scandalo quando fu mostrato per la prima volta nel 1819. "Non fu necessariamente il destino dell'uomo a ispirare il dipinto di Géricault, ma piuttosto il fallimento di un'élite corrotta che aveva riacquistato potere con la restaurazione della monarchia in Francia e aveva attivamente partecipato alla tratta degli schiavi, tra le altre cose". Keystone / Christophe Petit Tesson L'artista tedesco Dierk Schmidt (n. 1965) è interessato principalmente all'immaginario storico. Questo suo 'Senza titolo' (Salon Carré 1819 / Louvre 2001/2) gioca con la reazione del pubblico a 'La zattera della medusa' di Géricault (olio su tela, fulcro di un trittico dal ciclo di immagini SIEV-X – On a case of intensified refugee politics, 2001/02. Cortesia dell'artista). Johann Jacobs Museum Zurich Un fotogramma delle riprese in Super 8 dei marinai sulla MS Basilea, girate negli anni Sessanta. Al di là dell'ordinario lavoro quotidiano a bordo dell'imbarcazione, i marinai hanno potuto assistere ad alcuni eccezionali momenti storici, come una parata militare durante la Rivoluzione culturale cinese o una visita dell'allora imperatore etiope Haïlé Sélassié a una nave da guerra russa nel porto di Massawa, nell'attuale Eritrea. Johann Jacobs Museum L'artista multimediale Hira Nabi (n. 1987) si muove tra ricerca e produzione video indagando la relazione tra memoria e storie, testimonianze e testimoni, attraverso l'immagine e la narrativa. La docu-fiction 'All that perishes at the edge of land' ("Tutto ciò che perisce ai confini della terra") è uno studio sul cantiere navale e i lavoratori migranti impiegati in condizioni estreme a Gadani, Pakistan sudoccidentale. Hira Nabi La 'Bibby challenge' a cui allude Adnan Softić è un incrocio tra una nave da crociera e una portacontainer, impiegata dalle autorità tedesche ad Amburgo per alloggiare rifugiati della guerra civile jugoslava negli anni Novanta. Softić visse su questa nave, e la sua installazione ricostruisce in suoni e immagini il singolare modo di vivere sull'imbarcazione. (Adnan Softić, Bibby Challenge, plastic, 2018) Adnan Softić Dierk Schmidt, Xenophobe-Shipwreck Scene, dedicato ai 353 richiedenti l'asilo morti nell'Oceano Indiano la mattina del 19 ottobre. Olio su acrylico su telo in PVC, dal ciclo di immagini SIEV-X – On a case of intensified refugee politics, 2001/02. Cortesia dell'artista. Dierk Schmidt Fotografia 1 Fotografia 2 Fotografia 3 Fotografia 4 Fotografia 5 Fotografia 6 Fotografia 7 Questo contenuto è stato pubblicato al 26 marzo 2020 - 18:30 Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.
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