Abbassare il riscaldamento per ridurre la dipendenza dal gas russo: è una proposta che vi convince? Quali altri soluzioni sarebbero attuabili?
Contrariamente ad altri Paesi europei, la Svizzera dipende solo in minima parte dal gas naturale. Questa fonte rappresenta infatti circa il 15% dei consumi energetici complessivi della Svizzera e viene usata soprattutto per il riscaldamento. Quasi la metà del gas consumato in Svizzera viene però dalla Russia e anche nella Confederazione si cercano soluzioni per ridurre la dipendenza.
Russia o non Russia, il risparmio è parte integrante dell'essere umano
Il governo svizzero violando la sovranità del suo popolo ha perso la sua neutralità. In questo modo il paese si è allineato alla politica della Nato esponendosi ad ogni rischio e conseguenza. E' pura follia e a farne le spese come sempre in questo caso è la popolazione. A margine e ad onor del vero, da sempre in svizzera i caloriferi sono sempre stati troppo caldi rispetto all'uso e consumo che se ne fa in altri paesi; come dire ora è tempo di tirare la cinghia dopo aver munto grassamente prima della vicenda in corso. Chi vivrà vedrà.
Io vivo in Italia, e ancor di più non riesco a capire perché la Svizzera, neutrale storicamente, abbia dovuto prendere posizione contro la Russia che non ha fatto nulla alla Confederazione, la quale tra l'altro non è né nella UE né nella Nato.
Il fatto che non sia nella UE e nella NATO e che sia storicamente neutrale non ha niente a che vedere con la posizione che ha preso, unitamente ad altri paesi europei, contro la Russia.
Rodolfo Bario - Italia
Desidero iniziare questo commento plaudendo alle parole del Presidente Cssis che consiglia equilibrio e prudenza prima di concludere sull'esistenza di crimini di guerra ovvero che non si possono creare dei rei prima di una sentenza di condanna definitiva. Aggiungerei che non si deve neppure omettere di indagare quale era il trattamento da parte degli ucraini verso le popolazioni di lingua, cultura e religione russa nelle repubbliche separatiste in relazione agli accordi di Minsk. Quanto all'argomento dell'articolo è semplicemente da sprovveduti ideare sanzioni che danneggiano più chi le applica che chi le subisce e ne abbiamo un esempio a livello della U.E. là dove alcuni membri non intendono affatto danneggiare sé stessi e la propria economia per danneggiare la Russia per cui la Von Der Line viene invitata a pensare a qualcosa di altro.
Parliamo della dipendenza dal gas o della dipendenza dalla Russia?
Ridurre la dipendenza da gas e petrolio: mi sembra che tutti siamo d'accordo da molt i anni su questo obiettivo ma sembra che non si trovi la alternativa valida. La discussione si ferma qui perché non abbiamo queste alternative e quindi inutile sprecare il fiato.
Se invece il discorso è la ricerca dell'indipendenza dalla Russia vi direi di smetterla di fare demagogia e ridicolizzarci.
Non disponendo di giacimenti il nostro destino è dipendere da un paese produttore.
A noi la scelta fra arabi, Iran, Libia, Russia o altri paesi fragili, oppure dagli Stati Uniti a un prezzo cinque volte superiore. Di primo acchito attribuiamo una piena affidabilità a questo ultimo paese, dimenticandoci purtroppo che gli USA sono affidabili fin che le cose vanno per il loro verso, abbandonandosi a minacce, sanzioni e ricatti se lo considerano opportuno.
In contrasto va notato che la Russia non ha interrotto le forniture in barba alle sanzioni, cosa che non mi aspetterei dagli USA se finissimo sulla loro lista nera a causa di un ennesimo passo falso del consiglio federale. Opportunismo dei russi? Forse sí e forse no, perché non dobbiamo farci illusioni che se noi non comprassimo piú la loro energia, la stessa sarebbe dirottata su altri paesi.
La cosa migliore che puó succedere è che i prezzi continuino ad aumentare, favorendo le energie alternative e incoraggiando il risparmio e la riduzione degli sprechi di questo bene vitale.
Buongiorno, abbassare il riscaldamento andrebbe bene per molti credo, ma alcune strutture hanno bisogno di una temperatura più alta di quelle che abbiamo quotidianamente in ogni casa. Ma se ci basiamo sul fare da se per non dipendere da nessuno potremmo basarci sul BioGas che produce elettricitá e calore,è una fonte di energia rinnovabile,e consente il recupero energetico. Tutto ciò potrebbe agevolare molto, per le macchine elettriche, bici elettriche ,in Svizzera molto utilizzate e da questo sguardo avremmo anche un risparmio sul carburante, ovviamente togliendo le persone che ogni giorno ne hanno necessariamente bisogno.
Abbassare i riscaldamenti può certo essere utile anche per la salute, ma non risolverà di certo il problema della futura carenza di fornitura di energie fossili provenienti soprattutto dalla Russia. La stessa cosa vale ad es. per i viaggi che sono energivori: ad es. perché recarsi al mare alle Seychelles sprecando enormi quantità di carburante, quando ci sono mete marine molto belle anche in Europa? È tutto il solito discorso dei risparmi personali che però stenta a realizzarsi: a risparmiare sono chiamati soprattutto gli ALTRI e questa mentalità scaricabarile varrà anche in futuro.
Buona giornata Non so se è un contributo ma ho fatto alcune constatazioni, qua in italia ci sono parecchie aziende agricole che usano il biogas prodotto dagli scarti e pulizie delle stalle cosi come ho visto in brasile molte famiglie con gli scarti delle cucine si producono gas sufficiente per la famiglia. Tante gocce formano un mare non vi sembra? 'Grazie Gianfranco
Buongiorno signor Gianfranco,
grazie per il suo contributo. Effettivamente quello del biogas è un tema interessante e ci ha dato un'idea per un'eventuale futuro approfondimento. Da quel che leggo in questo articolo di una collega già un po' datato, non vi è però un potenziale enorme e andrebbero modificate alcune condizioni quadro per poter sfruttare di più questa fonte energetica.
Cordiali saluti
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