AG: genitori a processo per presunta uccisione bambina disabile
(Keystone-ATS) È iniziato oggi presso il Tribunale distrettuale di Bremgarten (AG) il processo ai genitori e alla nonna di una bambina di tre anni accusati dell’uccisione della figlia disabile (rispettivamente la nipote) nel maggio 2020 a Hägglingen (AG).
La procura di Muri-Bremgarten ha chiesto per i genitori una condanna a 18 anni di carcere. La nonna, che sempre secondo la tesi dell’accusa sarebbe colpevole di complicità, dovrebbe dal canto suo scontare cinque anni. Per i tre cittadini tedeschi viene domandata anche l’espulsione per 15 anni.
Al mattino presto del 7 maggio 2020 la centrale di soccorso argoviese – secondo ricostruzioni del Ministero pubblico – ha ricevuto una chiamata che riferiva della bambina di tre anni esanime nel suo lettino. I soccorritori non hanno potuto far altro che constatare il decesso della piccola.
Ecstasy nel sangue della bimba
La procura ha ordinato un’autopsia, dalla quale è emersa la presenza di ecstasy nel sangue. La causa della morte è stata una “mancanza di ossigeno provocata”.
L’accusa parte dal presupposto che il padre 34enne e la madre 32enne abbiano ucciso la figlia somministrando una forte dosa di ecstasy la sera del 6 maggio. Quando la bimba era ancora in vita, la donna l’avrebbe presa sulle sue ginocchia e il padre le avrebbe bloccato le vie respiratorie fino alla morte.
La nonna, dal canto suo, sarebbe stata a conoscenza del piano e avrebbe incoraggiato i due a metterlo in pratica.
Una grave malattia
A causa di una grave malattia cerebrale, la bimba era con altissima probabilità destinata a una vita di cure costanti e di dipendenza da un’assistenza a 360 gradi.
Secondo l’atto d’accusa, i genitori avevano già tentato di uccidere la bambina con una overdose di sonniferi nell’ottobre 2019. Il movente si troverebbe proprio nell’incapacità di gestire la malattia, anche se la coppia ha rifiutato categoricamente ogni offerta d’aiuto, tranne quella della 53enne nonna.
I tre imputati hanno scontato un periodo di detenzione preventiva. Alla fine delle indagini sono stati però rilasciati. Il processo durerà diversi giorni e la sentenza è prevista per venerdì prossimo.