Al CHUV uno schermo immersivo gigante per studiare l’artrosi
(Keystone-ATS) L’ospedale universitario di Losanna (CHUV) ha inaugurato oggi le nuove strutture dello Swiss BioMotion Lab.
Questo laboratorio specializzato nell’analisi e rieducazione del movimento combinerà al meglio la ricerca sull’artrosi e le cure dei pazienti affetti da questa malattia.
“Permetterà di realizzare ricerche su larga scala e consentirà ai pazienti di beneficiare di dati biomeccanici che finora sono stati utilizzati principalmente a scopo di ricerca”, ha spiegato a Keystone-ATS la professoressa Brigitte Jolles-Haeberli, co-direttrice dello Swiss BioMotion Lab insieme al dottor Julien Favre.
In particolare, il laboratorio è dotato di un tapis roulant inclinabile di fronte a un enorme schermo curvo e immersivo, che consente di analizzare la camminata in condizioni “reali”. Il paziente, spiega Favre, cammina sul tapis roulant davanti a un enorme monitor che mostra paesaggi “veri” come per esempio le rive del Lemano o un sentiero nel Lavaux. Il tapis roulant può anche essere inclinato per riprodurre un terreno irregolare. Il sistema può anche fornire informazioni continue per aiutare i pazienti a modificare la loro camminata, aggiunge. Il costo di questi nuovi dispositivi ammonta a poco meno di un milione di franchi.
Lo Swiss BioMotion Lab, che impiega tra le 15 e le 19 persone, analizza la biomeccanica dei pazienti che soffrono di artrosi al ginocchio dal 2014, ricorda l’ospedale universitario di Losanna.
Grazie a telecamere e numerosi sensori posizionati a terra o sul paziente, il team, composto principalmente da medici, ingegneri e fisioterapisti, può misurare angoli, forze e molti altri parametri per stabilire i profili dell’andatura. La modellazione matematica e meccanica della camminata è preziosa per comprendere meglio l’origine e lo sviluppo dell’artrosi, sottolineano i responsabili.
Il lavoro già svolto ha permesso di collegare le caratteristiche dell’andatura alla gravità della malattia e alle proprietà di ossa e cartilagine. Studi hanno anche dimostrato la possibilità di modificare queste caratteristiche a scopo terapeutico.
Grazie alle nuove apparecchiature sarà possibile estendere gli studi a popolazioni più numerose, ottenere profili di andatura più completi e offrire una riabilitazione più mirata e personalizzata. Un altro obiettivo è quello di integrare queste possibilità nella pratica attuale. “L’idea è quindi quella di trasferire alla clinica tutta la ricerca che si è sviluppata negli ultimi dieci anni sull’artrosi, a beneficio dei pazienti”.
Finora il laboratorio svizzero BioMotion si è concentrato sull’artrosi degli arti inferiori. Grazie alle nuove strutture del laboratorio, sarà possibile ampliare la portata delle sue applicazioni per includere l’artrosi degli arti superiori e il mal di schiena, aggiunge il CHUV.