Ampliamento strade nazionali, più sicurezza e meno traffico
(Keystone-ATS) Il potenziamento delle strade nazionali aumenterebbe la sicurezza stradale e allontanerebbe il traffico dalle città. Sono gli argomenti principali di un’alleanza borghese che ha lanciato oggi la campagna in vista del voto del prossimo 24 novembre.
“Le strade nazionali sono un pezzo importante del puzzle della rete dei trasporti”, ha sottolineato in una conferenza stampa a Zurigo il consigliere agli Stati e presidente dell’Unione svizzera delle arti e mestieri (USAM) Fabio Regazzi (Centro/TI). L’espansione è nell’interesse di tutti gli utenti.
Ad esempio, impedendo ai veicoli di intasare i centri urbani, gli autobus del trasporto pubblico non rimarranno bloccati nel traffico. Insomma, città e comuni beneficerebbero direttamente di una circolazione fluida sulle autostrade, ha riassunto il consigliere nazionale Martin Candinas (Centro/GR), che occupa anche il ruolo di presidente del Servizio informazioni per il trasporto pubblico (LITRA).
5,3 miliardi
Il decreto federale sulla Fase di potenziamento 2023 delle strade nazionali comprende sei progetti per un costo di 5,3 miliardi di franchi. Questi sono necessari per eliminare le strozzature e accrescere la sicurezza: altrimenti, il numero di ingorghi esploderebbe, hanno dichiarato i membri dell’alleanza.
“La mobilità è un elemento importante della nostra vita e ha bisogno di infrastrutture, ferroviarie e stradali”, ha aggiunto ancora Regazzi. Il “senatore” ticinese ha poi ricordato che i mezzi finanziari necessari provengono dal Fondo per le strade nazionali e il traffico d’agglomerato (FOSTRA), alimentato dagli utenti della strada in particolare attraverso la vignetta e la tassa di circolazione.
La nostra infrastruttura ha oltre 60 anni e non è stata concepita per i bisogni attuali della popolazione, ha dichiarato dal canto suo la consigliera nazionale Diana Gutjahr (UDC/TG). In quanto imprenditrice ha evidenziato come le code e i ritardi provochino inefficienza e di conseguenza un aumento dei costi. “Se un dipendente è imbottigliato nel traffico non può lavorare”, ha fatto notare.
Per quanto riguarda la sicurezza, “i soccorritori bloccati negli ingorghi perdono minuti che possono fare la differenza fra la vita e la morte”, ha affermato Martin Karrer, di professione comandante dei pompieri. Sulle strade congestionate è difficile formare un corridoio di emergenza sufficientemente ampio, ha messo in risalto, senza dimenticare che meno traffico significa pure meno incidenti.
Campagna anticipata
Contro il decreto votato dal Parlamento è stato presentato un referendum dall’Associazione traffico e ambiente (ATA) insieme ad altre organizzazioni, sostenute dalla sinistra. A loro avviso, l’ampliamento previsto è dannoso, costoso e inutile. Dato che la raccolta firme è riuscita, il popolo dovrà esprimersi in novembre sull’oggetto.
Sollecitato dai giornalisti sull’insolito anticipo con il quale è stata lanciata la campagna, Regazzi ha spiegato che è importante, visto quanto l’argomento sia rilevante, iniziare a trasmettere alla popolazione gli argomenti a favore del sì con questa sorta di “antipasto”. “Non abbiamo cominciato prima dell’estate per sfruttare il tema delle code durante le vacanze”, ha comunque assicurato il consigliere agli Stati.