BNS: acquisti di divise sono proseguiti anche nel secondo trimestre
(Keystone-ATS) Sono proseguiti anche nel secondo trimestre gli acquisti di divise da parte della Banca nazionale svizzera (BNS): fra aprile e giugno l’istituto ha comprato l’equivalente di 103 milioni di franchi, emerge dalle statistiche pubblicate oggi.
Nei primi tre mesi dell’anno la banca guidata da Thomas Jordan – oggi al suo ultimo giorno di lavoro: da domani numero uno sarà Martin Schlegel – aveva acquistato valuta estera per un totale di 281 milioni di franchi e per la prima volta dalla metà del 2022.
In precedenza la BNS aveva agito come venditore su vasta scala, al fine di mantenere alto il franco e ridurre così l’inflazione importata: nell’insieme del 2023 le cessioni erano ammontate a 133 miliardi. Come si noterà l’entità delle operazioni del 2024 è comunque nettamente minore: si misurano in milioni, quelle dei dodici mesi precedenti in miliardi.
Prima del 2022 la BNS aveva per contro comprato divise, per evitare un franco troppo forte. Come noto le operazioni con le valute estere sono, accanto alla fissazione dei tassi d’interesse, il principale strumento della politica monetaria praticata dall’istituto d’emissione.
Giovedì scorso la banca ha deciso di ridurre il tasso guida di altri 0,25 punti percentuali, portandolo all’1,00% e segnalando che potrebbero essere necessari ulteriori tagli nei prossimi trimestri. Allo stesso tempo la BNS ha anche ribadito di essere pronta a intervenire sul mercato dei cambi, se ciò dovesse essere ritenuto necessario.