Boris Johnson: tentai di convincere Harry a non andare negli Usa
(Keystone-ATS) L’ex premier britannico Boris Johnson ha rivelato di aver fatto nel 2020, quando era in carica, un tentativo in extremis per convincere il principe ribelle Harry a non lasciare il Regno Unito per trasferirsi negli Usa insieme alla moglie Meghan.
È quanto emerge nella prima anticipazione fatta dal tabloid Daily Mail del suo libro di memorie, dal titolo ‘Unleashed’ (qualcosa come ‘Scatenato’) in uscita il 10 ottobre.
Secondo l’ex primo ministro conservatore erano stati i funzionari di Buckingham Palace e quelli di Downing Street a chiedergli di convincere il duca di Sussex a restare, nel gennaio del 2020, in quella che lo stesso Boris ha definito come “faccenda ridicola”. Il tentativo di persuaderlo con un “discorso motivazionale tra uomini” durato venti minuti si rivelò però “totalmente inutile”, ha spiegato BoJo.
L’incontro tra i due ebbe luogo a margine di una conferenza sugli investimenti tra Regno Unito e Africa nei Docklands di Londra poche ore dopo che il duca aveva tenuto il discorso shock sul suo trasferimento negli Usa con la moglie, in quanto i due non “avevano altra scelta” se non quella di allontanarsi dai Windsor e dal Paese seppure con “grande tristezza”. Stando al Mail l’allora premier ricordò ad Harry l’importanza del suo ruolo e quello di Meghan sia per la monarchia che per i britannici, elogiando in particolare quanto fatto dal duca per lanciare gli Invictus Games, i giochi sportivi per i reduci di guerra mutilati, ma senza riuscire nel tentativo di convincerlo.
Oltre a questa sono in arrivo altre rivelazioni dal libro, soprattutto in ambito politico, destinate di sicuro a far discutere mentre nel fine settimana si apre il congresso del partito conservatore a Birmingham nel pieno della corsa per eleggere il nuovo leader Tory dopo la debacle elettorale del 4 luglio scorso.