Borsa svizzera: chiude in lieve ribasso, SMI -0,16%
Aveva inizialmente accolto con grande favore l'esito delle elezioni americane, ma con il trascorrere delle ore ha cambiato idea: la borsa svizzera ha chiuso oggi in lieve ribasso, con indice dei valori guida SMI a 11'847,29 punti, giù dello 0,16% rispetto a ieri.
(Keystone-ATS) La chiara vittoria di Donald Trump nelle presidenziali statunitensi ha scongiurato lo scenario più temuto, quello di una lunga incertezza sull’esito del voto. Inoltre i repubblicani potrebbero ottenere la maggioranza in entrambe le camere del Congresso, cosa che consentirebbe al 78enne di governare senza grandi resistenze.
Il mercato di Zurigo si è così dapprima mostrato entusiasta, anche più di altre piazze continentali: in mattinata l’SMI è arrivato a guadagnare fino a oltre il 2%, per poi però optare per una maggiore moderazione e infine azzerare i guadagni. “La vittoria elettorale di Trump è già ormai inglobata nei corsi dei mercati finanziari”, commenta un operatore. “Il rally di fine anno è ufficialmente iniziato”.
I riflettori ora si spostano sulla Federal Reserve: da una parte perché domani deciderà sui tassi (è atteso un taglio di 25 punti base), dall’altra perché si tratterà di capire come si muoverà l’istituto in seguito, anche considerato il nuovo inquilino della Casa Bianca, che ha promesso importanti sgravi fiscali. C’è quindi da scommettere che le prossime parole che saranno pronunciate dal presidente della banca centrale Jerome Powell troveranno orecchie assai attente fra gli investitori.
L’elezione americana ha avuto anche un’immediata ripercussione sui cambi, con il dollaro che si è lievemente rafforzato sul franco. E subito è partita anche la caccia ai possibili futuri vincitori e perdenti di quello che potrebbe essere un nuovo ordine mondiale. Fra i secondi si sono chiaramente trovati Logitech (-5,49% a 68,46 franchi), che produce gran parte dei suoi articoli in Cina e che quindi potrebbe essere potenzialmente nel mirino dei dazi, nonché Kühne+Nagel (-2,53% a 207,80 franchi), società che potrebbe soffrire per una guerra commerciale con meno merci trasportate in giro per il mondo.
In ordine sparso si sono mossi altri valori particolarmente sensibili alla congiuntura quali ABB (+1,48% a 50,20 franchi), Geberit (-2,80% a 514,60 franchi), Holcim (+1,55% a 89,12 franchi), e Sika (-0,58% a 240,80 franchi).
Ancora più tonici si sono dimostrati, nel comparto finanziario, UBS (+5,22% a 28,82 franchi) e Partners Group (+2,71% a 1231,00 franchi) che potrebbero approfittare – così sperano gli investitori – della deregolamentazione promessa dai repubblicani. Con accenti diversi hanno terminato gli assicurativi Swiss Re (-0,22% a 111,85 franchi), Swiss Life (+1,82% a 729,00 franchi) e Zurich (+0,66% a 520,60 franchi).
Hanno inciso negativamente sul listino i pesi massimi difensivi Novartis (-0,23% a 93,76 franchi), Roche (-1,53% a 264,20 franchi) e Nestlé (-1,81% a 79,36 franchi).
Nel mercato allargato gli sguardi erano puntanti su Barry Callebaut (+1,23% a 1561,00 franchi) e su Lastminute.com (+3,66% a 17,00 franchi), che hanno informato sull’andamento degli affari. Da parte sua Swissquote (+7,97% a 325,00 franchi) ha approfittato delle speranze che la vittoria dei Trump possa portare a un boom di negoziazioni di criptovalute.