Borsa svizzera: chiude in rialzo, nuovo massimo da 2022, SMI +0,75%
(Keystone-ATS) La borsa svizzera chiude una volta ancora in rialzo: l’indice dei valori guida SMI ha terminato a 12’241,25 punti, in progressione dello 0,75% rispetto a ieri, dopo aver toccato nel pomeriggio 12’246,52 punti, il livello più alto dall’aprile 2022.
L’attenzione degli investitori era rivolta alla Banca centrale europea (Bce), che come era nelle previsioni ha tagliato di 0,25 punti i suoi tassi di riferimento, primo intervento al ribasso dopo il ciclo di rialzi cominciato due anni or sono. La presidente Christine Lagarde ha comunque sottolineato che quello odierno non è l’inizio di una discesa lineare del costo del denaro. “Ci saranno vari scossoni sulla strada”, ha commentato la 68enne.
La lente del mercato si è quindi spostata sugli Stati Uniti, dove domani sarà diffuso il rapporto mensile sull’impiego. Nel frattempo le richieste settimanali di sussidio disoccupazione si sono rivelate più alte del previsto. Tutto questo verrà letto nelle prossime ore in chiave di interpretazione delle possibili future mosse della Federal Reserve.
Sul fronte interno in difficoltà è apparsa Partners Group (-1,95% a 1184,00 franchi), che ha sofferto per un cambiamento di raccomandazione operato dal concorrente UBS (+1,54% a 28,38 franchi). Fra i due valori si sono inseriti anche altri titoli finanziari quali Swiss Life (+1,07% a 640,60 franchi), Swiss Re (+0,27% a 113,10 franchi) e Zurich (+0,91% a 478,90 franchi).
Hanno tutti chiuso con il segno più i titoli particolarmente sensibili alla congiuntura quali ABB (+0,80% a 50,62 franchi), Geberit (+0,58% a 556,00 franchi), Kühne+Nagel (+1,05% a 269,10 franchi), Holcim (+0,76% a 79,68 franchi) e Sika (+0,26% a 273,50 franchi).
Logitech (+1,96% a 90,74 franchi) ha approfittato del buon momento del comparto tecnologico. Fra i pesi massimi difensivi Roche (+0,85% a 238,10 franchi) è stata preferita a Novartis (+0,52% a 94,99 franchi) e a Nestlé (+0,63% a 98,34 franchi).
Nel mercato allargato sorvegliata speciale era Julius Bär (-5,33% a 51,50 franchi), dopo che il portale Insideparadeplatz ha affermato che potrebbe offrire 15 franchi per azione per rilevare EFG International (+5,46% a 13,14 franchi), un’operazione che avrebbe un valore di 4,5 miliardi di franchi. Burckhardt Compression (+2,33% a 658,00 franchi) è stata da parte sua favorita dai giudizi favorevoli di Vontobel e Kepler Cheuvreux.