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Borsa svizzera chiude ancora in calo, SMI -1,19%

Keystone-SDA

(Keystone-ATS) Ancora una seduta interamente negativa quella odierna per la Borsa svizzera. L’indice principale SMI ha chiuso con una flessione dell’1,19% a 12’031.34 punti.

Dopo una mattinata già in costante peggioramento, il calo si è rafforzato con la pubblicazione dei dati ADP sul settore privato statunitense, che nel mese di agosto ha creato un numero di posti di lavoro nettamente inferiore alle aspettative. D’altra parte le richieste iniziali di disoccupazione sono state leggermente inferiori alle attese, il che ha di nuovo sostenuto un po’ il mercato. Ma verso fine seduta l’indice si è riappesantito chiudendo ai minimi di giornata.

I dati odierni provenienti dagli Stati Uniti sono considerati un’anticipazione dell’importante rapporto sul mercato del lavoro americano previsto per domani e che avrà un ruolo chiave nella prossima decisione della Federal Reserve sui tassi d’interesse. “Se il rapporto sul mercato del lavoro di venerdì sarà significativamente più debole del previsto, aumenterà la probabilità di un’importante mossa dei tassi di interesse di 50 punti base”, ha spiegato un operatore.

Tra le blue chip male soprattutto Kühne+Nagel (-3,08% a 252.10 franchi), Givaudan (-2,06% a 4’366.00 franchi), Novartis (-1,99% a 98.91 franchi), ABB (-1,93% a 46.32 franchi) e Richemont (-1,64% a 122.95 franchi). Oltre a Novartis, anche gli altri due pesi massimi difensivi hanno terminato in netto calo: Nestlé -1,29% a 88.48 franchi e Roche -1,07% a 276.20 franchi.

Si sono invece sottratti alla tendenza negativa Sonova (+1,14% a 301.00 franchi), Swisscom (+0,92% a 550.00 franchi), Swiss Life (+0,87% a 694.00 franchi), Swiss Re (+0,34% a 116.95 franchi) e Partners Group (+0,14% a 1’100.00 franchi).

Nel mercato allargato da segnalare che Helvetia è cresciuta del 3,85% a 137.50 franchi. Nel primo semestre il gruppo assicurativo ha registrato un volume d’affari in crescita del 3,6% a 6,93 miliardi di franchi (+4,7% al netto dei cambi), mentre l’utile netto è aumentato dello 0,3% a 258,6 milioni grazie a fattori straordinari quali aumenti di prezzo e acquisizioni. Il maltempo di quest’estate, soprattutto in Svizzera, ha avuto un impatto negativo sulla redditività e la combined ratio, che misura il rapporto tra il costo dei sinistri e i premi raccolti, è peggiorata di 1,4 punti al 95,4%.

Ha pubblicato oggi i conti semestrali anche Romande Energie (+0,45% a 51.00 franchi), confrontata a un primo semestre difficile anche considerato che i primi sei mesi del 2023 erano stati eccezionalmente solidi. L’utile operativo EBIT è crollato del 72% su base annua a 20 milioni di franchi, quello netto si è quasi dimezzato a 66,4 milioni. Il fatturato è sceso del 13% a 425,5 milioni di franchi. Secondo la società la prima metà dell’anno è stata fortemente penalizzata da “fenomeni normativi”.

Tra gli altri titoli bene Kudelski (+4,23% a 1.48 franchi), la cui controllata Nagravision ha ottenuto una commessa negli Stati Uniti e Barry Callebaut (+2,33% a 1’451.00 franchi), che in una lettera ai dipendenti prospetta, nell’ambito del suo piano di investimenti da 500 milioni di franchi annunciato un anno fa, di voler continuare a effettuare investimenti significativi nei suoi siti europei, chiudendo tuttavia lo stabilimento di Intra, nel Verbano-Cusio-Ossola.

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