Oggi in Svizzera
Care lettrici e cari lettori,
le saline elvetiche attirano sempre più l'interesse di visitatori e visitatrici. Lo testimonia il primato, di oltre 100'000 presenze nei tre principali impianti di Bex (Vaud), Schweizerhalle (Basilea Campagna) e Riburg (Argovia).
Sono stati infatti 87'205 i biglietti d'entrata staccati nel primo e 12'884 negli altri due nel corso dell'anno appena terminato. A contribuire a questo lusinghiero risultato sono stati anche i tour "Salina Helvetica" organizzati nella regione di Basilea.
Noi sommessamente ci limitiamo a suggerire che una visita a questi siti potrebbe essere inserita nell'agenda di tutti coloro che si apprestano a trascorrere un soggiorno in terra confederata. Nel frattempo vi invitiamo a leggere le altre notizie che vi proponiamo oggi.
Volodymyr Zelensky ha telefonato personalmente alla neo presidente della Confederazione Viola Amherd ringraziandola per il sostegno elvetico alla causa ucraina. Intanto Berna e Zurigo regalano 78 tram all’Ucraina.
Nel corso del colloquio telefonico il leader ucraino si è congratulato con la consigliera federale per la sua nuova carica istituzionale in seno alla Confederazione e ha espresso la sua soddisfazione per l’organizzazione della conferenza sul suo Paese a margine del Forum economico mondiale di Davos (WEF).
Intanto, sempre in tema di rapporti bilaterali svizzero-ucraini, oggi si è avuto notizia della fornitura di 78 tram dismessi da Berna (11) e Zurigo (67) alle città di Leopoli e Vinnycja.
Il trasferimento e la consegna dei veicoli sono finanziati e organizzati dalla Segreteria di Stato dell’economia (SECO), che collabora da anni con Kiev nei settori dello sviluppo urbano e del potenziamento sostenibile dei trasporti pubblici. Pur essendo fuori servizio i tram inviati in Ucraina sono in buone condizioni, precisa Berna, e potranno svolgere il servizio al pubblico per oltre una decina di anni.
- L’articolo sulla telefonata di Zelensky a Berna su tio.chCollegamento esterno.
- Sui tram promessi a Leopoli e Vinnycja il testo pubblicato da laregione.chCollegamento esterno.
- Un pezzo della SRFCollegamento esterno ripercorre la lunga storia dei mezzi pubblici elvetici inviati all’estero.
- Su tvsvizzera.it invece un articolo su prodotti della Posta svizzera sparsi un po’ in tutto il mondo.
Sempre riguardo al WEF di Davos c’è da registrare la prevista partecipazione di quasi l’intero Governo elvetico all’appuntamento internazionale. Solo Elisabeth Baume-Schneider sarà infatti assente.
La 54esima edizione del Forum economico mondiale sarà formalmente aperta, martedì 16 gennaio, dalla neo presidente della Confederazione Viola Amherd, assieme all’ideatore del vertice internazionale, l’economista tedesco Klaus Schwab. A margine dei lavori del Forum mondiale le consigliere e i consiglieri federali saranno impegnati in una quarantina di incontri bilaterali, per lo più legati ai dossier aperti nei rispettivi dipartimenti.
In generale il fil-rouge dei colloqui delle e dei rappresentanti istituzionali elvetici sarà incentrato sulle relazioni con i Paesi europei, sull’indebolimento dell’economia globale e sulla situazione in materia di sicurezza in Europa e Medio Oriente.
Proprio a questo riguardo, a margine del WEF, il ministro degli Esteri Ignazio Cassis presiederà domenica prossima, con esponenti ucraini, la riunione dei consiglieri per la sicurezza nazionale sulla formula di pace del presidente Volodymyr Zelensky.
- L’agenda del Governo svizzero al WEF di Davos riferita dal sito della RSICollegamento esterno.
- I preparativi delle forze di polizia e dell’esercito per garantire la sicurezza durante l’appuntamento internazionale raccontati in un pezzo di blue NewsCollegamento esterno.
- Potete partecipare al dibattito sul WEF lanciato da swissinfo.ch e dalle altre unità dell’azienda di servizio pubblico radiotelevisivo SSR.
La Svizzera è uno dei Paesi in cui circolano più armi ma al contempo sono rari gli episodi di uso improprio e criminale di pistole e fucili.
Alle persone che visitano la Confederazione non sarà sfuggito il numero elevato di negozi che vendono armi. Le associazioni di tiratori che sono spuntate nell’Ottocento furono tra le protagoniste della nascita dello Stato federale elvetico moderno, come lo conosciamo oggi e i soldati tengono il loro fucile d’ordinanza in casa, come si confà a un vero esercito di milizia. Non a caso la Svizzera, con circa 28 armi per 100 abitanti, si piazza in quarta posizione in Europa occidentale (dopo Finlandia, Austria e Norvegia) e alla quattordicesima a livello mondiale in questa speciale classifica (il primato è senza dubbio degli Stati Uniti, con 120 armi per 100 abitanti).
Ma al contempo il tasso di criminalità resta basso: la percentuale di omicidi con arma da fuoco nel 2019 era di 0,2 per 100’000 abitanti, in linea con quello dei vicini europei e venti volte inferiore a quello degli Stati Uniti (la media mondiale è di 3 omicidi per 100’000 abitanti). Una differenza, in particolare con gli USA, che le studiose e gli studiosi spiegano con una diversa cultura delle armi e una diversa composizione della popolazione.
In Svizzera ed Europa ci sono minori tensioni e disparità sociali mentre oltre Oceano prevale il principio assoluto dell’autodifesa e della tutela della proprietà, in presenza di una giurisprudenza accondiscendente e tollerante. Preoccupa semmai in Svizzera – ed è ampiamente documentato – il fatto che la disponibilità di armi nelle economie domestiche aumenta il rischio di suicidio.
- L’ampio e approfondito articolo sul tema pubblicato oggi su SWI swissinfo.ch.
- Il sanguinoso precedente di Zugo del settembre 2001, riassunto in un pezzo di swissinfo.ch.
- Le disposizioni sul possesso delle armi in Svizzera riportate sul sito della Polizia federaleCollegamento esterno.
Nonostante le voci di recessione, le crisi internazionali e il franco forte gli operatori e le operatrici turistici elvetici si dicono fiduciosi per questo 2024 appena iniziato.
Secondo quanto indica un sondaggio promosso dalla rivista specializzata Travel Inside i sei principali gruppi elvetici prevedono un aumento della cifra d’affari, in alcuni casi anche al di sopra delle cifre precedenti alla pandemia.
Le prenotazioni per quest’anno sono aumentate del 20%, ha fatto sapere Stephanie Schulze zur Wiesch, ceo di DER Touristik Suisse (Kuoni). Anche i responsabili delle società Hotelplan, Knecht Travel Group e Twerenbold pronosticano incrementi del fatturato.
Si mostra più prudente invece André Lüthi, dirigente di Globetrotter, secondo cui le vendite nel 2024 dovrebbero confermarsi ai livelli dell’esercizio precedente. Naturalmente queste sono speculazioni che interessano poco alle persone che stanno progettando le loro vacanze nella Confederazione, magari già nelle prossime settimane, in considerazione dell’abbondante neve caduta sulle rinomate località alpine elvetiche.
- Il reportage di rsi.chCollegamento esterno sulle ultime tendenze del turismo in Svizzera.
- Intanto anche nella scorsa estate le cose sembrano essere andate bene per il settore. Lo riporta sempre rsi.chCollegamento esterno.
In conformità con gli standard di JTI
Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative