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Caos in Bangladesh, almeno 56 morti solo oggi

Keystone-SDA

(Keystone-ATS) Almeno 56 persone sono state uccise durante i violenti disordini in Bangladesh nella giornata di oggi dopo la destituzione della premier Sheikh Hasina. Lo fanno sapere la polizia e i medici, aggiornando un bilancio precedente.

Almeno 44 dei morti sono stati portati all’ospedale dell’università di Dacca, ha detto un corrispondente dell’Afp riferendo che tutti avevano ferite da arma da fuoco. La polizia ha quindi fatto sapere che altri 11 sono stati uccisi in altre parti della capitale e un altro nella città portuale di Chittagong.

Intanto, l’ormai ex premier è atterrata in India nella città nordorientale di Agartala dopo essere fuggita dal Palazzo presidenziale di Dacca. Lo riferisce la rete televisiva CNN-News18. Secondo fonti di intelligence, l’India è disponibile a offrire ad Hasina “un passaggio sicuro”.

Migliaia di manifestanti del Bangladesh hanno preso d’assalto il palazzo della ex premier nella capitale Dacca pochi minuti dopo che Hasina aveva lasciato la residenza insieme alla sorella. Il canale 24 del Bangladesh ha trasmesso le immagini della folla che entrava di corsa nella residenza ufficiale, salutando la telecamera mentre festeggiava.

Nel frattempo, l’esercito del Bangladesh ha deciso di revocare il coprifuoco indetto dal governo della premier deposta e di far riaprire domani le scuole e le università.

Anche il presidente Mohammed Shahabuddin ha deciso di liberare dal carcere l’ex prima ministra e leader dell’opposizione Khaleda Zia, nonché le persone arrestate durante le manifestazioni di questi giorni.

Gli scontri tra gli oppositori della premier Hasina, la polizia e i sostenitori del partito al governo avevano provocato ieri almeno 94 morti in tutto il Paese. Si tratta del bilancio più pesante in un solo giorno dall’inizio delle manifestazioni antigovernative, un mese fa, nel Paese musulmano di 170 milioni di abitanti dove gli studenti protestano, in un contesto di forte disoccupazione tra i laureati, contro i favori di cui godono le persone vicine al potere per diventare dipendenti pubblici. Tra le vittime figurano almeno 14 agenti, secondo il portavoce della polizia Kamrul Ahsan.

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