CF: Posta, maggiore flessibilità nella consegna
(Keystone-ATS) La Posta necessita di maggiore flessibilità. Per questo, il Consiglio federale propone che solo il 90% delle lettere e dei pacchi venga consegnato per tempo. Inoltre si vuole abolire l’obbligo di consegna nelle case abitate tutto l’anno.
Simili agevolazioni dovrebbero consentire alla Posta di risparmiare fino a 45 milioni di franchi all’anno dal 2026, assicurando provvisoriamente il finanziamento del servizio universale, ha affermato oggi davanti ai media il consigliere federale Albert Rösti, alla testa del Dipartimento federale dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni (DATEC).
A detta di Rösti, si cercheranno soluzioni ad hoc – come un cassetta postale o un punto di consegna – per quel 3% di case che si trovano in zone discoste e che implicano spesso lunghi tragitti per i postini.
No a misure più incisive, per ora
Per realizzare queste proposte, ha spiegato il “ministro” UDC, il mio dipartimento dovrà presentare un progetto di consultazione entro la fine di febbraio 2025 volto a modificare l’ordinanza sulle poste. Secondo Rösti nel prendere questi provvedimenti, il Consiglio federale rinuncia per il momento ad adottare misure ben più incisive, come l’abolizione della Posta A o la consegna di lettere e pacchi ogni tre giorni.
Si razionalizza insomma laddove un servizio è poco o punto richiesto, ha sottolineato il “ministro” delle comunicazioni, dal momento che, a causa della digitalizzazione, il volume delle lettere è diminuito di un terzo negli ultimi dieci anni, mentre il numero di pagamenti in contanti allo sportello è calato di quasi due terzi. E, secondo il consigliere federale bernese, tale tendenza dovrebbe consolidarsi: entro il 2030 la Posta prevede un’ulteriore diminuzione del volume delle lettere del 30% circa mentre i pagamenti in contanti potrebbero calare addirittura dell’80%.
Le disposizioni odierne generano insomma costi elevati nell’ambito del servizio universale, costringendo la Posta a investire in un’infrastruttura sovradimensionata che viene sfruttata solo in casi eccezionali. Per Rösti è quindi indispensabile trovare un equilibrio fra gli obblighi derivanti dal servizio universale, incluse le attese della popolazione che “considera la Posta un pezzo importante del Paese”, e le necessità della Posta che deve potersi autofinanziare.
Lettera digitale
Rispetto ad oggi, la Posta dovrà recapitare entro i tempi almeno il 90% delle lettere e dei pacchi, a fronte delle disposizioni attuali che fissano la soglia al 97% per le lettere e al 95% per i pacchi. A completamento del servizio universale, la Posta intende introdurre la lettera digitale, il cui uso sarà volontario, ha specificato il consigliere federale democentrista.
La missiva potrà essere inviata via smartphone o PC e verrà consegnata in tempo reale al destinatario, ha spiegato Rösti, secondo cui la differenza rispetto alle tradizionali mail risiede nell’affidabilità e sicurezza della consegna. In ogni caso, qualora il destinatario non sia avvezzo ai mezzi elettronici, ha specificato Il consigliere federale, potrà sempre farsi stampare la lettera.
Traffico dei pagamenti
Per quanto attiene al traffico di pagamenti, ha asserito Rösti, qui la trasformazione digitale è assai avanzata. In futuro il servizio universale dovrebbe tuttavia continuare a includere un conto per il traffico dei pagamenti, il versamento, il prelievo e il versamento di contanti sul conto di terzi (indipendentemente dall’esistenza di un rapporto di conto).
Ma per rafforzare l’inclusione finanziaria, occorrerà secondo Rösti integrare una possibilità di pagamento con una funzione di pagamento online(carta di debito o applicazione di pagamento) e l’opzione del pagamento via Internet.
Dopo il 2026
E per il periodo post-2026? Se queste prime misure dovrebbero assicurare il finanziamento del servizio universale, il Consiglio federale riconosce che a a medio e lungo termine una modernizzazione totale del servizio universale è inevitabile, ha dichiarato Albert Rösti.
Per questo, già l’anno prossimo il suo dipartimento sottoporrà al Governo i parametri per una revisione della legge sulle poste incentrata sull’assetto del servizio universale dal 2030.