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Cina: forte insoddisfazione su dazi Canada a nostre auto elettriche

Keystone-SDA

(Keystone-ATS) L’ambasciata cinese in Canada ha espresso “forte insoddisfazione” per il piano dei dazi di Ottawa annunciati dal premier Justin Trudeau sull’import di auto elettriche (al 100%), oltre che di aliquote al 25% sull’acciaio e sull’alluminio “made in China”.

La mossa, ha affermato un portavoce dell’ambasciata in una dichiarazione postata sul sito web della missione diplomatica, “danneggerà il commercio e la cooperazione economica tra Cina e Canada, gli interessi dei consumatori e delle imprese canadesi e rallenterà il processo di transizione verde del Canada”.

“Questa mossa è un tipico protezionismo commerciale e una decisione motivata politicamente”, ha rincarato il portavoce nella dichiarazione.

Ieri, in una conferenza stampa, Trudeau aveva accusato Pechino di “non giocare secondo le stesse regole”, motivando la necessità di agire di fronte alla sovrapproduzione cinese di veicoli elettrici e agli ingenti sussidi statali. “Uno scenario che ci impone di agire: ciò che è importante è che lo stiamo facendo in linea e in parallelo con altre economie in tutto il mondo”, aveva osservato il premier riferendosi ai dazi in Usa e nell’Ue, rispettivamente del 100% e fino a un ulteriore 36,3%.

L’industria automobilistica canadese impiega oltre 125’000 persone e Ottawa ha investito miliardi di dollari per sostenere la sua transizione verso i veicoli elettrici e per rafforzare la filiera di fornitura nazionale di batterie elettriche. La sua strategia, che ha attirato colossi come Goodyear, Honda, Stellantis e Volkswagen, segue quella degli Stati Uniti, il cui la legge denominata Inflation Reduction Act (legge per la riduzione dell’inflazione) ha fornito una serie di incentivi per l’industria verde. Ottawa ha anche bloccato nuovi investimenti cinesi nel suo settore minerario di minerali critici.

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