Corea del Sud: approvato nuovo mandato arresto per Yoon
I giudici sudcoreani hanno approvato un nuovo mandato di arresto per il presidente deposto Yoon Suk-yeol. Lo hanno reso noto gli investigatori
(Keystone-ATS) Questi ultimi non erano riusciti ad eseguire il primo – emesso il 31 dicembre e scaduto alla mezzanotte di ieri (le 16.00 in Svizzera) – a causa dell’ingente dispiegamento di soldati e membri della sicurezza a protezione del presidente deposto.
“Il mandato d’arresto richiesto per il sospetto Yoon è stato emesso oggi nel pomeriggio”, ha dichiarato il Comando investigativo congiunto in un comunicato.
L’Ufficio per le indagini sulla corruzione (CIO), responsabile dell’inchiesta sul presidente deposto, non ha voluto rivelare la durata dell’attuale mandato, dopo la scadenza di quello iniziale di sette giorni.
Yoon, il cui fallito tentativo di imporre la legge marziale il 3 dicembre scorso ha fatto precipitare la Corea del Sud nella peggiore crisi politica degli ultimi decenni, ha rifiutato tre volte di essere interrogato.
Venerdì gli inquirenti del CIO erano entrati nella sua residenza a Seul insieme a circa 80 agenti di polizia ma si sono scontrati con circa 200 soldati e agenti del Servizio di sicurezza presidenziale (PSS) e si sono ritirati – a mani vuote – dopo sei ore di teso faccia a faccia.
Se gli investigatori riuscissero nella loro missione, Yoon diventerebbe il primo presidente sudcoreano in carica (ma sospeso) a essere arrestato. Tuttavia, avrebbero solo 48 ore di tempo per richiedere un altro mandato di arresto per trattenerlo ulteriormente. In alternativa sarebbero costretti a rilasciarlo.
Intanto il Partito democratico, principale forza di opposizione, ha annunciato una denuncia contro l’attuale presidente Choi Sang-mok per “inadempienza ai propri doveri”, dopo avergli chiesto invano di ordinare al PSS di non opporsi all’arresto.