Via libera al vaccino per gli ultradodicenni
L'autorità elvetica di controllo sui farmaci Swissmedic ha fatto sapere venerdì di aver autorizzato la somministrazione del preparato di Pfizer/Biontech anche ai giovani tra i 12 e i 15 anni, nell'ambito dell'iter di omologazione ordinaria temporanea adottata durante la pandemia.
Come per le altre fasce di età il farmaco immunizzante contro il Covid-19 del consorzio americano-tedesco sarà iniettato in due dosi successive. Gli studi clinici, esaminati nel corso di una procedura di valutazione progressiva accelerata (man mano che affluivano i risultati della sperimentazione), hanno dimostrato un’efficacia prossima al 100% in questa categoria.
Risultati analoghi – riguardo anche alla risposta immunitaria e agli effetti collaterali – a quelli riscontrati tra i cosiddetti giovani adulti (16-25 anni).
Effetti collaterali su 2’701 persone
Finora, ha aggiunto sempre Swissmedic in merito alla campagna di immunizzazione in corso, sono state notificate 2’701 sospette reazioni avverse provocate dai due vaccini utilizzati nella Confederazione (Pfizer/Biontech e Moderna).
La maggior parte di esse, ovvero 1’751 (il 64,8%), è stata classificata come non seria, mentre una su tre (950, il 35,2%) è stata ritenuta non trascurabile. Complessivamente sono state osservate 7’065 reazioni di varia natura (ovvero 2,6 per notifica), in prevalenza da parte degli operatori sanitari coinvolti nell’operazione.
Le persone colpite, ha precisato Swissmedic, hanno in media 62,8 anni (fascia d’età 16-101): di queste il 33% ha almeno 75 anni. Nelle situazioni registrate come serie, l’età media è di 66,5 anni, mentre in quelle collegate temporale con i decessi è di 83,6 anni.
Differenze per sesso e età
Gli effetti collaterali hanno riguardato in gran parte le donne mentre le segnalazioni si riferiscono nel 41,5% dei casi (1’120) al vaccino Pfizer/Biontech e nel 56,9% degli stessi (1’538) a quello di Moderna.
Le notifiche, ha sottolineato l’autorità federale, confermano il profilo di effetti collaterali noto dagli studi di omologazione (e menzionato nelle informazioni sul medicamento), nel senso che non incidono sul rapporto rischi-benefici ampiamente positivo dei due vaccini a mRNA utilizzati.
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