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CSt: iscrivere discriminazione di genere nel Codice penale

Keystone-SDA

Gli incitamenti all'odio e alla violenza a motivo del sesso devono essere punibili e figurare nel Codice penale come reato a sé stante. È quanto prevedono sei iniziative parlamentari analoghe del Nazionale approvate oggi anche dagli Stati con 21 voti contro 18.

(Keystone-ATS) I testi sono stati presentati dalla consigliere nazionali Marti Min Li (PS/ZH), Jacqueline de Quattro (PLR/VD), Sibel Arslan (Verdi/BS), Kathrin Bertschy (PVL/BE) e dalle ex consigliere nazionali Marianne Binder-Keller (Centro/AG) e Liliane Studer (PEV/AG).

A motivare le promotrici è la diffusione della violenza contro le donne e il fatto che durante il dibattito sull’estensione dell’articolo 261bis del Codice penale all’orientamento sessuale, il Parlamento ha rinunciato a includere la discriminazione e l’incitamento all’odio basati sul sesso di una persona.

L’odio e la violenza contro le donne sono purtroppo molto diffusi, ha sostenuto oggi la “senatrice” Mathilde Crevoisier Crelier (PS/JU). Gli atti di odio contro le donne sono in aumento, è il momento di inviare un segnale chiaro contro queste violenze, ha aggiunto.

Aggiungere una nuova fattispecie nell’articolo sulla discriminazione razziale non è una soluzione, ha replicato Beat Rieder (Centro/VS), secondo cui la legislazione attuale è sufficiente. Bisogna però applicarla meglio, ha sottolineato. La proposta rischia inoltre di sovraccaricare il sistema giudiziario.

“Non è un’ammissione di impotenza o di incuria rinunciare a punire atti per il solo motivo che la giustizia non riesce a esaminarli?”, ha risposto Crevoisier Crelier. “La violenza inizia con le parole”, ha aggiunto Maya Graf (Verdi/BL). La basilese ha citato uno striscione esposto allo stadio da tifosi dello Sciaffusa che recava “Winti Frauen figge und verhaue” (scopare e picchiare le donne di Winterthur, ndr.). “Non voglio mai più vedere cose simili”, ha detto, ricordando che gli autori sono stati prosciolti dalla giustizia.

L’incarto è ora trasmesso alla competente commissione del Consiglio nazionale, che dovrà elaborare un disegno di legge.

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