250 anni fa la tournée di Mozart in Svizzera
Il compositore austriaco aveva 10 anni, ma affascinava già l'Europa intera; diversi eventi commemorano il suo passaggio elvetico
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250 anni dalla tournée di Mozart in Svizzera
Duecentocinquanta anni fa Wolfgang Amadeus Mozart attraversava la Svizzera. Il compositore austriaco aveva solo 10 anni, ma affascinava già l’Europa intera. Oggi, diverse manifestazioni commemorano le tappe del suo viaggio.
La stazione centrale di Zurigo è inondata dalle arie mozartiane. Invitati a commemorare i 250 anni dalla tournée svizzera del prodigio, 3000 liceali stanno tenendo concerti attraverso il Paese, seguendo le tappe di Mozart [cfr. video].
Un periplo iniziato a Salisburgo nel 1763. Leopold Mozart, convinto del genio del figlio Wolfgang Amadeus, che allora aveva sette anni, lo porta in giro per l’Europa con la sorella. Passando per corti reali e salotti nobili, il tour dura tre anni e attraversa anche la Svizzera. A Losanna, il bambino prodigio si esibisce nel palazzo che ora è il Municipio. Un genio analizzato da un medico dell’epoca, il Dottor Tissot.
“Il Dottor Tissot dice che Mozart è musica quando si mette a suonare il clavicembalo, che è al momento lo strumento da lui suonato”, spiega il presidente della Société Mozart Lausanne 1766, René Spalinger. “È proprio questo che Tissot trova interessante, la differenza tra un bambino come tutti, e il bambino creatore, il genio.”
Il passaggio di Mozart attraverso la Svizzera viene commemorato con cartelli a tema, Ginevra, Losanna, Berna, Zurigo e Sciaffusa. Ed è proprio a Zurigo che si nasconde, nelle casseforti della Biblioteca centrale, una vera e propria perla. Una partitura manoscritta dal decenne Wolfgang, scarabocchiata sul retro dell’invito a due suoi concerti zurighesi.
“Possiamo immaginare che degli spettatori affascinati da questo ragazzino abbiano voluto mettere alla prova il suo talento chiedendogli di scrivere una partitura”, ci dice Urs Fischer, direttore delle collezioni speciali della Biblioteca centrale di Zurigo. “Questa spontaneità è visibile nel modo in cui Mozart l’ha scritta di getto, prima in basso alla pagina, poi in alto, forse appoggiando il foglio sulla schiena di qualcuno.”
Si trattava di una piccola marcia, che potremmo quindi chiamare svizzera.
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