Ponte Morandi, scende a 5 il bilancio dei dispersi
È forse un po' meno nero il triste bilancio quotidiano delle vittime del crollo del Ponte Morandi sull'A10 a Genova avvenuto martedì. Oggi la protezione Civile ha ridimensionato a 5 (al posto dei 20 indicati precedentemente) il numero dei dispersi, dopo le verifiche effettuate dalla prefettura del capoluogo ligure sulle segnalazioni delle persone scomparse. Il numero dei morti è fermo a 38 e quello dei feriti a 10 (di cui due in pericolo di morte).
Le operazioni di scavo dei corpi sepolti sotto le macerie si sono concentrate in due punti precisi: il basamento del pilone sull’argine sinistro del Polcevera e il tratto del ponte, lungo una ventina di metri, finito sui binari ferroviari. A margine è anche iniziato lo sgombero dei grossi detriti sul torrente, che potrebbero creare problemi in caso di forti piogge. Sono invece terminate le ricerche sulla sponda destra, in prossimità del deposito Amiu.
“Rottura dei tiranti”
Intanto si affaccia in maniera sempre più concreta la tesi della rottura di un tirante all’origine del cedimento strutturale che per Antonio Brencich, professore universitario e membro della neocostituita commissione ministeriale, “è un’ipotesi di lavoro seria” e “ci sono testimonianze video che vanno in questo senso”. Mentre “la pioggia, i tuoni, l’eccesso di carico sono ipotesi fantasiose – ha continuato – che non vanno prese neanche in considerazione”.
Sul fronte delle indagini c’è da segnalare che oggi la polizia e la guardia di finanza hanno operato su ordine della Procura il sequestro di documentazione relativa alla gestione, alla progettazione e alla manutenzione del viadotto autostradale franato, compreso l’atto di concessione.
La Procura ha confermato che al momento non ci sono indagati perché prima è necessario capire la causa del crollo. I periti hanno chiesto 60 giorni come termine per la consegna della loro relazione.
Avviato l’iter di revoca della concessione
Sul piano politico invece il premier Giuseppe Conte ha precisato che il governo, tramite la competente Direzione del Ministero delle Infrastrutture, “ha formalmente inoltrato a Autostrade per l’Italia la lettera di contestazione che avvia la procedura di caducazione della concessione”.
E riguardo alla notizia secondo cui Società Autostrade sarebbe disponibile a ricostruire il ponte a sue spese, il presidente del Consiglio ha precisato che “se questa proposta verrà formalizzata il governo la valuterà, ma non come contropartita della rinuncia a far valere la voce di tutte le vittime di questa immane tragedia”.
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