Vigilia movimentata in Gran Bretagna
Fair play abolito, a quanto pare, nelle ultime ore di campagna elettorale in vista del voto britannico di domani. Nel Regno non esiste la giornata di silenzio preelettorale e per i leader oggi il programma è fitto di comizi: in particolare per la favorita premier Tory, Theresa May, e per il leader del Labour, Jeremy Corbyn, dato in rimonta.
Il timore di una sfida molto più serrata del previsto spinge intanto il filo-conservatore Daily Telegraph a giocare la carte dei dossier, riesumando un rapporto di polizia vecchio di 30-40 anni in cui Corbyn, storico militante della sinistra laburista, veniva segnalato come un potenziale “sovversivo”.
Corbyn è stato spesso attaccato a destra per il suo attivismo pionieristico per la pace in Irlanda del Nord e i rapporti con lo Sinn Fein, braccio politico dell’Ira, ancora al tempo dei ‘troubles’. Subì inoltre un fermo di polizia mentre partecipava a una protesta contro l’ambasciata del Sudafrica dell’apartheid, all’epoca in cui il regime bianco di Pretoria era sostenuto apertamente dal governo conservatore di Margaret Thatcher.
Corbyn spopola a Birmingham
Una folla di giovani ha accolto a Birmingham il leader laburista, Jeremy Corbyn, nelle ultime ore di una campagna verso il voto dell’8 giugno segnate in casa Labour da speranza di rimonta, almeno parziale, sui favoritissimi conservatori di Theresa May.
“Ci hanno sottovalutato”, ha detto Corbyn tra gli applausi. Poi ha rilanciato il suo manifesto elettorale di “trasformazione del Paese”, parlando di rilancio del welfare e di taglio delle rette universitarie e negando che si tratti di “un libro dei sogni”.
Il programma dei due partiti maggiori
Tory
1. Il punto centrale del programma conservatore è offrire al Paese “una leadership forte e stabile” nei negoziati sulla Brexit e oltre per affrontare le sfide che il Regno Unito ha di fronte nei prossimi dieci anni. I conservatori vogliono uscire dal mercato unico europeo e dalla Corte europea di giustizia, e controllare direttamente l’immigrazione in Gran Bretagna al fine di ridurre gli ingressi al di sotto dei 100 mila l’anno.
2. Dopo gli attacchi terroristici di Londra e Manchester è stato promesso un inasprimento delle misure di sicurezza riguardanti i potenziali terroristi e gli estremisti. Potrebbero essere riviste anche le leggi riguardanti i diritti umani.
3. Nell’ambito del welfare è stato promesso un investimento di 8 miliardi l’anno in più per il settore sanitario e di 4 miliardi nell’istruzione. Il governo è stato criticato per la proposta di far pagare l’assistenza a domicilio agli anziani in base al loro reddito, con quella che è stata ribattezzata dai critici come ‘dementia tax’, e ha in parte rivisto l’iniziativa.
4. In ambito fiscale è previsto entro il 2020 un aumento della quota di reddito non imponibile da 11.500 a 12.500 sterline e l’innalzamento dell’aliquota massima del 40% dalla soglia di 45 mila a quella di 50 mila sterline.
5. In ambito economico resta l’impegno a ridurre la corporation tax al 17% entro il 2020. Si vuole inoltre semplificare il sistema fiscale per le imprese e renderlo più efficiente. L’idea è quella di attirare imprese dopo la Brexit con una bassa tassazione e una burocrazia efficiente.
Labour
1. Lo slogan del manifesto laburista è “ai tanti, non ai pochi”. L’intento è di chiudere con l’austerità dei conservatori e inaugurare un nuovo corso con forti investimenti nel settore pubblico, in particolare sanità e scuola, per ridurre il divario fra la fascia più ricca e quella più povera della popolazione.
2. Sulla Brexit i laburisti rispettano il risultato del referendum e intendono condurre trattative costruttive con Bruxelles per arrivare ad un accordo che salvaguardi in primo luogo i posti di lavoro e l’economia britannica. Inoltre si punta a tutelare fin da subito i diritti dei residenti Ue nel Regno Unito.
3. In ambito fiscale oltre all’introduzione di una ‘Robin Hood tax’ sulle transazioni finanziarie, si punta all’ampliamento della platea soggetta all’aliquota più elevata a chi guadagna oltre 330 mila sterline l’anno. In generale l’incremento della pressione fiscale dovrebbe riguardare solo il 5% della popolazione, la fascia più ricca.
4. Si punta alla nazionalizzazione completa o parziale di diversi settori, fra cui ferrovie, società elettriche e idriche, Royal Mail.
5. Sul fronte immigrazione i laburisti vogliono introdurre forme di controllo ma non hanno definito dei tetti massimi agli ingressi come invece hanno fatto i conservatori.
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