Bayer si mangia Monsanto
Va in porto la maxi-acquisizione di Monsanto da parte di Bayer. A due anni dall'annuncio e ottenuti gli ultimi via libera dalle autorità antitrust, il gruppo farmaceutico tedesco chiude giovedì 7 giugno l'acquisto della multinazionale americana, da anni nel mirino degli ambientalisti per i suoi prodotti Ogm.
Con la fusione si dà vita a un colosso nel campo delle sementi e dei fertilizzanti, dal quale sparisce il marchio Monsanto. Sul piatto Bayer mette 63 miliardi di dollari, pari a poco meno di 54 miliardi di euro, finanziati con un aumento di capitale di 6 miliardi di euro e 20 miliardi di obbligazioni.
“Una pietra miliare”
Secondo il presidente di Bayer, Werner Baumann,”l’acquisizione di Monsanto rappresenta una pietra miliare strategica per rafforzare il nostro portafoglio di leader nella salute e nella nutrizione. Raddoppieremo le dimensioni della nostra attività nell’agricoltura dove creeremo un motore di innovazione, posizionandoci per servire meglio i nostri clienti e sbloccare il potenziale di crescita a lungo termine nel settore”.
Per il gruppo di Levekusen, che impiega 99’800 persone e ha registrato ricavi per 35 miliardi di euro nel 2017, la fusione con Monsanto significa aumentare (pro-forma l’anno scorso e tolte le attività da dismettere) i dipendenti a 115.000 e i ricavi a 45 miliardi, derivanti per metà dal business salute e per l’altra metà dall’agricoltura.
In conformità con gli standard di JTI
Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.