Corsi di formazione mirati consentirebbero a circa 75'000 persone, attualmente al beneficio dell’assistenza pubblica, di trovare un’occupazione stabile, secondo quanto hanno sostenuto lunedì a Berna la Conferenza svizzera delle istituzioni dell'azione sociale (COSAS) e la Federazione svizzera per la formazione continua (FSEA).
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tvsvizzera/spal con RSI (TG del 15.1.2018)
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Per questo motivo le due organizzazioni chiedono alle autorità politiche, cantonali e federali, un “sostanzioso contributo” per reintegrare nel mercato del lavoro una parte degli individui attualmente a carico della collettività.
Per COSAS e FSEA infatti il 40% degli assistiti adulti, vale a dire 75’000 persone, troverebbero facilmente un lavoro con un programma di formazione continua poiché uffici e enti vari dispongono già di offerte di impiego. E i benefici, sottolineano sempre le due associazioni, dal profilo sociale per gli interessati ma anche sul piano economico sono evidenti dal momento che il progetto favorisce la manodopera indigena e allevia i costi per le casse pubbliche.
Delle 273’000 persone che nel 2016 in Svizzera dipendevano dagli aiuti sociali (per aver esaurito il diritto alla disoccupazione) il 71% era maggiorenne e circa la metà di loro non disponeva di un certificato professionale mentre il 30% aveva difficoltà nelle competenze di base, come leggere, scrivere e far di conto.
Ma per raggiungere l’obiettivo, sostengono sempre COSAS e FSEA, occorre un cambiamento di mentalità: per aiutare una persona che è all’assistenza a reinserirsi occorre un’istruzione mirata e sostenuta vicina al normale mercato del l’impiego e non un’occupazione sul mercato del lavoro secondario, come spesso accade oggi.
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