Consonno, la città fantasma dello spasso
Un paese abbandonato che sembra un relitto urbano naufragato in cima a una montagna. Consonno oggi è lo scheletro di una città dei divertimenti che nacque dal nulla in una frazione del comune di Olginate, in provincia di Lecco, negli anni '60.
La storia inizia con la sbornia del miracolo economico italiano che aveva illuso il Bel Paese e che sembrava sarebbe durato per sempre.
Nel 1962 un eccentrico imprenditore, Mario Bagno, che si presentava con i titoli di Ingegnere, Grande Ufficiale e Conte di Valle dell’Olmo, acquista da un’immobiliare locale per 22 milioni e mezzo di lire tutte le case di un borgo sulle prealpi lombarde. È una posizione privilegiata, è a circa mezz’ora da Milano e gode di uno straordinario panorama che comprende le prime alture alpine e la valle dell’Adda.
L’Italia degli anni d’oro ha bisogno di divertirsi e Mario Bagno sceglie il paese per il suo progetto imprenditoriale più ambizioso. Dopo aver costruito una strada di accesso, espropria tutte le case degli abitanti, le fa abbattere e dal nulla edifica una città dei balocchi degna del Pinocchio di Carlo Collodi.
La struttura principale ricorda un castello: una via di mezzo tra Disneyland e uno scenario da Mille e una notte. Tutt’intorno sorgono un hotel, balere, negozi, ristoranti. Celebrità, cantanti famosi, calciatori e divi televisivi sono i testimonial del luogo che si riempie di turisti, di curiosi, di gente in cerca di divertimento, emozioni e, si dice, di avventure non sempre legali.
Ma in Italia il miracolo economico sta lasciando spazio alle inquietudini degli anni settanta. Bagno che aveva il sogno di costruire anche un circuito di Formula 1 e un’autostrada, si vede costretto a ridurre le ambizioni e le aspettative. Nel 1976 una frana blocca la strada di accesso al paese. La città del divertimento spegne le luci e si spopola.
Bagno prova in extremis a riconvertirla in una località per anziani utilizzando l’hotel ormai deserto come casa di riposo. Ma piano piano anche questa struttura viene definitivamente abbandonata. Consonno è ormai una spettrale area dismessa.
Nel 2007, un rave illegale richiama quasi duemila partecipanti che vandalizzano quello che rimane delle strutture rimaste intatte. Oggi, la natura si è riappropriata di gran parte dell’area, ma la torre del castello dei sogni, costruita come un minareto, rimane lì come l’albero maestro di una nave naufragata a ricordare la spregiudicata avventura del corsaro, o pirata, Mario Bagno.
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