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Il Monastero di Torba e il parco archeologico

Un luogo, tante storie. Il Monastero di Torba, che sorge in una località del comune di Gornate Olona, in provincia di Varese, è un complesso monumentale parte di un parco archeologico diffuso dichiarato Patrimonio Mondiale dell’UNESCO. 

La sua storia inizia nel quinto secolo dopo Cristo, come avamposto militare costruito dai romani contro la minaccia delle aggressioni dei barbari che scendevano dalle Alpi. La funzione militare del luogo, situato in una posizione strategica, venne poi mantenuta dai nuovi occupanti dell’area Goti, Bizantini e soprattutto longobardi. 

La roccaforte nell’VIII secolo divenne un monastero di monache benedettine che lo occuparono fino al 1482, quando, forse per la scarsa sicurezza dell’area, il luogo venne abbandonato per poi diventare una cascina. 

Nei lunghi secoli di presenza, le suore arricchirono la struttura di nuovi ambienti, di una chiesa dedicata a Maria e di cicli di affreschi ieratici e misteriosi attribuibili a maestranze bizantine, ancora oggi oggetto di interpretazioni e leggende. 

Dall’Ottocento in poi, la struttura ha vissuto lunghi periodi di abbandono per poi essere oggetto di studi e nel 1976 diventare parte del patrimonio del Fondo Ambiente Italiano ed essere recuperata anche alle visite turistiche. 

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Ma il monastero e il territorio circostante non hanno ancora finito di svelare la propria storia. L’area è infatti adiacente al Borgo di Castelseprio dove si trovano ancora i resti di un antico abitato originato da un castrum del V secolo. 

L’intera zona è oggetto di scavi archeologici che stanno dando risultati sorprendenti. “Torba è l’appendice verso il fiume Olona di Castelseprio”, racconta l’archeologo Gian Pietro Brogiolo dell’Università degli Studi di Padova, responsabile delle ricerche, “ancor prima della presenza romana era sede di un imponente insediamento dell’età del ferro che stava sulla sommità di questo dosso”. 

“I primi scavi nell’area sono iniziati quasi 80 anni fa e sono continuati, seppur con lunghe interruzioni, fino ai nostri giorni. Dal 2013 a oggi abbiamo completato lo scavo dell’area cimiteriale vicino alla chiesa, abbiamo messo in luce a nord del Monastero un grande edificio alto-medievale del quale si ignorava l’esistenza e che fu forse il primo edificio inglobato al complesso monastico.” 

“Essendo un’area posta a valle nel corso del tempo i depositi dall’alto sono scivolati in basso verso le mura che hanno avuto funzione di contenimento. Abbiamo dunque cinque metri di stratificazione e quindi grazie agli scavi possiamo risalire con grande dettaglio e maggior precisione  alle testimonianze del passato”.

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