Dopo lo stop deciso nei Grigioni, in seguito a un’opposizione, anche in Vallese le organizzazioni hanno depositato un ricorso per impedire la soppressione di alcuni branchi.
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tvsvizzera.it/spal con Keystone-ATS
Le associazioni ambientaliste sono insorte contro Confederazione e cantoni rei, a loro dire, di non applicare in modo proporzionale le nuove norme sulla caccia e di non considerare il ruolo fondamentale del lupo nell’ecosistema.
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In particolare Pro Natura, WWF e BirdLife contestano alcune decisioni che hanno dato il via libera all’abbattimento di lupi e chiedono alla giustizia, attraverso due distinti ricorsi, di verificarne la legittimità.
Il Tribunale amministrativo federale (TAF) quindi è ora chiamato a riesaminare gli ordini di abbattimento che riguardano quattro degli otto decisi nei i Grigioni (abbattimento dei branchi Stagias e Vorab e regolazione di quelli Jatzhorn e Rügiul) e tre dei sette concernenti il Vallese (abbattimento dei branchi Hauts-Forts, Nanztal e Isérables-Fou).
In proposito le autorità di Coira hanno confermato che la sospensione degli abbattimenti riguarda solo quattro dei branchi destinati ad essere eliminati. In ogni caso i Cantoni sono autorizzati da Berna a procedere entro la fine di gennaio ma con i ricorsi pendenti – che hanno effetto sospensivo – sarà difficile procedere secondo i piani previsti.
L’eliminazione di interi branchi, sottolineano le organizzazioni animaliste, deve rimanere un’eccezione che viene autorizzata unicamente quando la situazione è fuori controllo. L’ordinanza federale (e i relativi piani cantonali di abbattimento) appena entrata in vigore, rende invece possibile la soppressione di gruppi di lupi che hanno aggredito solo pochi esemplari di animali da allevamento, lamentano le e gli ambientalisti. La vicenda è comunque in costante evoluzione e si attendono sviluppi a breve.
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