La televisione svizzera per l’Italia

Anche Madrid vuole fornire materiale bellico svizzero a Kiev

Soldati ucraini al fronte
Soldati ucraini al fronte Copyright 2022 The Associated Press. All Rights Reserved

La Spagna chiede al governo svizzero l'autorizzazione per consegnare all'esercito ucraino due cannoni antiaerei fabbricati nella Confederazione. Ma l'esito della richiesta è scontato.

Nonostante Berna abbia ribadito più volte, anche negli scorsi mesi, che il materiale bellico elvetico fornito negli anni passati alle forze armate dei Paesi vicini non potrà finire sul teatro di guerra ucraino, la Spagna sembra voler insistere.

A suscitare fibrillazioni sull’asse Berlino-Berna era stato in particolare il diniego della Confederazione alla consegna di munizioni per i sistemi antiaerei in dotazione all’esercito di Kiev. Una clausola che è prevista nel contratto di acquisto ma che ha creato qualche malumore, non del tutto celato, negli ambienti della Nato e nelle cancellerie europee. Se finora era stata soprattutto la Germania (a due riprese) a sentirsi rispondere picche, nelle ultime ore si è aggiunta la Spagna.

Madrid, che vuole esportare armamenti fabbricati nella Confederazione in Ucraina – due cannoni antiaerei da 35 mm, secondo alcune indiscrezioni – ha depositato domanda formale presso la Segreteria di Stato dell’economia (Seco), l’agenzia federale competente per questo tipo di procedura. I precedenti non depongono però assolutamente a favore di Madrid.

In giugno il governo elvetico aveva ricordato che questo tipo di operazioni non vengono autorizzate da Berna nel caso in cui il destinatario sia coinvolto in un conflitto armato, in virtù del principio della parità di trattamento ai sensi del diritto di neutralità e della Legge federale sul materiale bellico. Così si era pronunciata la Seco nei mesi passati nei confronti di analoghe richieste inoltrate dalla Germania e dalla Danimarca.

Nel dettaglio Berlino aveva chiesto in un primo tempo di poter fornire munizioni di 32 millimetri, utilizzate in particolare per i cannoni dei carri armati antiaerei Gepard, e altri proiettili di 12,7 mm. Successivamente la richiesta riguardava 12’400 proiettili di 35 mm, per gli stessi blindati. In giugno invece Berna si è rifiutata di consentire alla Danimarca di consegnare a Kiev 22 carri armati Piranha di fabbricazione svizzera.

Un giallo insomma di cui si conosce inevitabilmente già la fine.  

Contenuto esterno


Attualità

smartphone

Altri sviluppi

In Svizzera si voterà nuovamente sull’identità elettronica

Questo contenuto è stato pubblicato al Gli Svizzeri voteranno ancora una volta sull'identità elettronica (e-ID). Il comitato referendario "Legge sull'e-ID No" ha consegnato oggi 63'000 firme alla Cancelleria federale.

Di più In Svizzera si voterà nuovamente sull’identità elettronica
avviso di fallimento su una porta

Altri sviluppi

Stabili in Svizzera i fallimenti aziendali, ma aumentano in Ticino

Questo contenuto è stato pubblicato al Il numero dei fallimenti aziendali è rimasto stabile nel primo trimestre in Svizzera, mentre Ticino e Grigioni mostrano cifre in evoluzione: lo indicano i dati pubblicati oggi dalla società di informazioni economiche Dun & Bradstreet (D&B).

Di più Stabili in Svizzera i fallimenti aziendali, ma aumentano in Ticino
operaio nel deposito

Altri sviluppi

Ridotti i rischi all’ex deposito di munizioni di Mitholz

Questo contenuto è stato pubblicato al Scavi esplorativi e indagini tecniche dell'ex deposito di munizioni di Mitholz (canton Berna), esploso nel 1947, confermano la tendenza alla riduzione dei rischi nelle operazioni di sgombero del materiale bellico.

Di più Ridotti i rischi all’ex deposito di munizioni di Mitholz
auto coperta di neve

Altri sviluppi

Maltempo in Vallese: chiuse strade e ferrovie

Questo contenuto è stato pubblicato al In seguito alle forti precipitazioni che da ieri sera si abbattono sul versante meridionale delle Alpi vallesane, le autorità di Sion hanno deciso la chiusura preventiva di alcune strade, in particolare quella della valle di Saas.

Di più Maltempo in Vallese: chiuse strade e ferrovie
bambini africani in fila indiana

Altri sviluppi

Dal Consiglio federale quasi 250 milioni per l’aiuto umanitario

Questo contenuto è stato pubblicato al Il Consiglio federale ha deciso oggi di destinare quasi 250 milioni di franchi al Programma alimentare mondiale (PAM), all'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR) e al Comitato internazionale della Croce Rossa (CICR).

Di più Dal Consiglio federale quasi 250 milioni per l’aiuto umanitario

In conformità con gli standard di JTI

Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative

Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR