Parigi blocca la fuga del Cimabue più caro di sempre
Si tratta di un piccolo quadro rarissimo cha annuncia il Rinascimento italiano ed è divenuto il dipinto antico più caro venduto all'asta nel mondo. E la Francia ne ha proibito lunedì l'esportazione: il "Cristo deriso" non volerà negli Stati Uniti ma sarà conservato nelle collezioni nazionali, aprendo così un contenzioso milionario.
È per certi versi incredibile la storia che accompagna il quadro. Questo dipinto, tempera a fondo oro su pannello di pioppo, di 25,8 centimetri per 20,3, era stato scoperto nella cucina della casa di un’anziana signora a Compiegne (Oise), un paesino non lontano da Parigi.
Per decenni si ritenne che fosse una copia ma il suo ritrovamento durante un trasloco ha fatto scattare le verifiche: in realtà l’opera era il rarissimo “Cristo deriso”, che fa parte di un ciclo di dipinti non firmati del XIII secolo e attribuiti all’artista fiorentino Ceno Di Pepo, meglio conosciuto come Cimabue (1240-1302), maestro di Giotto.
“Il Cristo Deriso” sarebbe un elemento di un polittico del 1280 in cui sono rappresentate su otto pannelli di dimensioni simili scene della Passione. Ad oggi sono note solo altre due scene: “La Flagellazione di Cristo” (Frick Collection, New York) e “La Vergine con il Bambino in trono e circondata da due angeli” (National Gallery, Londra).
Battuto all’asta con un valore di partenza di 4-6 milioni di euro, il quadro se lo sono aggiudicato per la cifra record di 24 milioni alcuni collezionisti cileni residenti negli Stati Uniti. Fino al colpo di scena di questi giorni: il “Cristo deriso” non si sposta dalla Francia, ha intimato Parigi. E della vicenda se ne occuperanno ora gli avvocati.
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