Raffaello protagonista alle Scuderie del Quirinale
Per i 500 anni dalla morte del famoso pittore marchigiano una mostra celebra la sua opera con alcuni capolavori prestati da importanti musei e prestigiose collezioni private internazionali.
Si apre con la morte del grande pittore, quel 6 aprile che fu l’emblema della sua breve esistenza, la grande mostra con la quale le Scuderie del Quirinale a Roma rendono omaggio al genio di Raffaello.
Oltre 200 opere, tantissime tele, tavole, ma anche spettacolari disegni per raccontare con un percorso a ritroso, dalla morte improvvisa e prematura ai primi passi spesi nell’arte, l’avventura intellettuale di un artista poliedrico e completo, figura rinascimentale per eccellenza, adorato dai contemporanei che arrivarono a vedere nella sua morte inattesa, arrivata di venerdì santo, quasi una prova della sua divinità.
“La complessità è una delle chiavi di lettura per capire Raffaello, troppo spesso minimizzato come artista facile”, dice Marzia Faietti, che insieme a Matteo Lafranconi ha curato l’esposizione, “essere artista facile all’epoca era però un vero complimento perché significava sapere gestire le varie componenti in maniera davvero equilibrata e sapiente”.
Una qualità che esplode nelle ultime opere, quelle degli anni della maturità, con il ritratto di Leone X per esempio, o nello sguardo delle sue donne, la Fornarina e La Velata che qui sono esposte l’una accanto all’altra. Ma in qualche modo è evidente nell’autoritratto di lui giovane, che i curatori hanno voluto in chiusura del percorso :”qui – spiega Faietti – c’è l’idea dell’artista che si rappresenta come icona dell’origine della pittura stessa”.
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