Nel corso dell'assemblea generale di UBS, tenutasi mercoledì a Basilea, le domande sulla fusione con Credit Suisse sono state molte, ma le risposte poche.
Questo contenuto è stato pubblicato al
4 minuti
tvsvizzera.it/mrj
L’atmosfera all’assemblea generale, in presenza dei vertici e degli azionisti di UBS, tenutasi oggi, mercoledì, a Basilea, è stata meno tesa rispetto a quanto osservato in passato in occasioni analoghe. Molte le domande sulla fusione con Credit Suisse (CS), poche le risposte.
I vertici hanno innanzitutto cercato di giustificare il fatto che gli azionisti siano stati ignorati nella decisione di rilevare il concorrente. “Abbiamo dovuto agire immediatamente per stabilizzare la situazione”. Il Consiglio federale, ha ricordato il presidente del consiglio d’amministrazione (CdA) Colm Kelleher, ha fatto ricorso alla legislazione d’emergenza per consentire la fusione senza l’approvazione degli azionisti. “Pertanto, purtroppo, non è stato possibile ottenere il vostro consenso”, si è rammaricato. L’acquisizione dovrebbe essere completata entro pochi mesi. Per la fusione, invece, si prevedono altri tre o quattro anni.
Contenuto esterno
Un lavoro “tutt’altro che semplice”
“Questa transazione è la prima fusione di due banche di importanza sistemica globale: la sua esecuzione è tutt’altro che semplice e comporta enormi rischi”, ha ammesso Kelleher. Allo stesso tempo, però, si tratta di “un nuovo inizio per una banca combinata e per l’intera piazza finanziaria svizzera, che offre anche grandi opportunità”.
La riunione nella città renana è stata anche l’occasione per prendere commiato dall’amministratore delegato uscente Ralph Hamers. Alla luce delle nuove priorità dovute all’acquisizione di CS il consiglio di amministrazione ha cercato un diverso profilo di leadership al vertice. “Come sapete, ho presentato le mie dimissioni nell’interesse dell’azienda e dei suoi azionisti, nell’interesse della Svizzera e del suo settore finanziario”, ha detto il manager olandese nel suo discorso tenuto in tedesco.
“Sono fiducioso che il nuovo CEO Sergio Ermotti, con il suo curriculum e la sua esperienza, condurrà la banca in modo sicuro attraverso questa prossima fase”, ha aggiunto. Il dirigente ticinese – non presente a Basilea – è entrato in carica subito dopo l’assemblea.
Altri sviluppi
Altri sviluppi
La procura svizzera indaga sull’acquisizione di Credit Suisse
Questo contenuto è stato pubblicato al
Il Ministero pubblico della Confederazione ha aperto un’inchiesta sull’acquisizione dl Credit Suisse da parte di UBS Group, sostenuta dallo Stato.
Per cercare di fugare i timori della popolazione svizzera, che deve fare i conti con un colosso cui sono stati offerti prestiti e garanzie statali per 259 miliardi di franchi e che si trova con una situazione meno concorrenziale sul mercato interno, è intervenuto il vicepresidente del CdA Lukas Gähwiler, che ha preso posizione su diversi aspetti elvetici. Riguardo alle dimensioni della realtà che nascerà dalla fusione il manager ha ammesso che si tratta di una banca grande, ma a suo avviso occorre mettere il tema in prospettiva. Negli ultimi anni i due istituti hanno ridotto in modo massiccio i loro bilanci: nel 2006, poco prima dello scoppio della grande crisi finanziaria, il bilancio complessivo di UBS e CS equivaleva a sette volte il prodotto interno lordo (PIL) svizzero. “Oggi, il bilancio combinato è ancora pari a due volte il PIL. E vogliamo continuare a ridurre drasticamente le attività di investment banking di CS”.
Nessun problema, secondo UBS, sussiste sul fronte della concorrenza. “In Svizzera c’è abbastanza concorrenza, con circa 250 banche”, ha sottolineato Gähwiler. Le quote di mercato dei due grandi istituti sono diminuite significativamente dal 2003. In termini di relazioni bancarie, il ruolo delle due società è importante, ma non dominante. “Il gruppo Raiffeisen ha circa il doppio delle filiali di UBS e CS messe insieme”, ha concluso.
Bocche cucite sui possibili licenziamenti
Poco o nulla si è invece saputo sull’impatto della fusione riguardo all’impiego, malgrado sulla questione siano state chieste delucidazioni da più parti, a partire dalla fondazione Ethos: è semplicemente troppo presto per fare ipotesi sui posti di lavoro, ha detto Gähwiler. “Innanzitutto, entrambe le banche devono essere portate avanti e integrate nei prossimi anni. Si tratta di un compito erculeo che richiede un numero maggiore e non minore di persone nel breve termine. Sul medio periodo dovremo valutare diverse opzioni. E a lungo termine è chiaro che si creeranno delle sinergie”.
Altri sviluppi
Altri sviluppi
Matrimonio CS-UBS: fino a 35’000 posti a rischio
Questo contenuto è stato pubblicato al
La megabanca nata dall’acquisizione di Credit Suisse da parte di UBS sarebbe pronta a ridurre la sua forza lavoro nel mondo del 20-30%.
Fermati a Sils due uomini con gioielli e orologi rubati nell’auto
Questo contenuto è stato pubblicato al
Dipendenti dell'Ufficio federale della dogana e della sicurezza dei confini (UDSC) hanno scoperto orologi, gioielli e monete rubati durante un controllo di un veicolo a Sils in Engadina (GR) all'inizio di aprile. I due occupanti dell'auto con targhe italiane sono stati consegnati alla polizia cantonale.
Questo contenuto è stato pubblicato al
Negli ultimi dieci anni, la forza lavoro svizzera è invecchiata: dal 2014 al 2024 l'età media delle persone attive è passata da 41,2 a 42,3 anni.
Erasmus+ costerebbe il triplo a Berna rispetto alla soluzione attuale
Questo contenuto è stato pubblicato al
Se sarà associata al programma dell'Unione europea Erasmus+ dal 2027, come nelle intenzioni del Consiglio federale, la Svizzera dovrà pagare tre volte di più rispetto a quanto fa per l'attuale soluzione nazionale.
Al via i lavori di ripristino del tunnel del Gran San Bernardo
Questo contenuto è stato pubblicato al
Al via oggi, per la durata di 3 giorni, le riparazioni dei danni causati dalla valanga caduta giovedì scorso sulla galleria di protezione Les Toules (VS) sulla strada A21 del Gran San Bernardo, tratta da allora chiusa al traffico per l'Italia e viceversa.
Karin Keller-Sutter e Guy Parmelin a Washington per i colloqui di primavera all’FMI
Questo contenuto è stato pubblicato al
Sono cominciati oggi a Washington, in piena guerra commerciale lanciata dagli Stati Uniti, i consueti colloqui di primavera in seno al Fondo monetario internazionale (FMI) e alla Banca mondiale.
Molte lavoratrici e lavoratori in Svizzera sono insoddisfatti
Questo contenuto è stato pubblicato al
L'umore dei dipendenti in Svizzera è sempre più cupo. Infatti, secondo un sondaggio condotto dalla società di consulenza Gallup e pubblicato oggi, nel 2024 solo il 45% ha dichiarato di essere soddisfatto e fiducioso del proprio impiego.
Utili di BNS in netto calo, pesano gli investimenti in valute estere
Questo contenuto è stato pubblicato al
La Banca nazionale svizzera (BNS) ha registrato un netto calo dell'utile nei primi tre mesi del 2025. Il risultato è appesantito dalla performance negativa dei suoi investimenti in valuta estera. Il rialzo del prezzo dell'oro non è bastato a compensare le perdite.
Utile di Tesla in picchiata libera, Elon Musk ridurrà le attività alla Casa Bianca
Questo contenuto è stato pubblicato al
Nei primi tre mesi dell'anno l'utile di Tesla si è ridotto di oltre il 70% rispetto allo stesso periodo del 2024.
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.
Per saperne di più
Altri sviluppi
Mercati finanziari, la FINMA vuole maggiori competenze
Questo contenuto è stato pubblicato al
L'Autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari chiede maggiori competenze in materia di sanzioni e responsabilità più chiare.
La procura svizzera indaga sull’acquisizione di Credit Suisse
Questo contenuto è stato pubblicato al
Il Ministero pubblico della Confederazione ha aperto un'inchiesta sull'acquisizione dl Credit Suisse da parte di UBS Group, sostenuta dallo Stato.
Continuano i dubbi sull’acquisizione di Credit Suisse
Questo contenuto è stato pubblicato al
L'affrettata acquisizione della banca Credit Suisse da parte di UBS continua a suscitare preoccupazioni in Svizzera.
Questo contenuto è stato pubblicato al
La megabanca nata dall'acquisizione di Credit Suisse da parte di UBS sarebbe pronta a ridurre la sua forza lavoro nel mondo del 20-30%.
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.