Attese 27’000 richieste d’asilo in Svizzera quest’anno
Sono previsti circa 2'500 profughi/e in più alle frontiere. L’Italia non riprende le e i rifugiati sbarcati sulle sue coste.
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tvsvizzera.it/spal con Keystone-ATS
Secondo quanto ha reso noto giovedì la segretaria di Stato della migrazione (SEM) Christine Schraner Burgener si stimano 27’000 arrivi di richiedenti asilo entro fine anno. Cifre in sensibile aumento alla luce delle 24’500 richieste di asilo depositate presso le autorità della Confederazione nel 2022.
“Ci troviamo di fronte a una situazione eccezionale. Con numeri così alti, di tanto in tanto raggiungiamo i nostri limiti” ma ”finora il sistema di asilo ha superato lo stress test”, ha detto alle testate del gruppo Tamedia la responsabile federale della migrazione, adottando una metafora in uso nell’ambito finanziario. Tutti i livelli dello Stato, ha aggiunto, dalla Confederazione alle autorità locali si trovano sotto pressione a causa della ripresa dei flussi migratori dal Medio Oriente e dall’Africa.
Anche gli allontanamenti, volontari o imposti, sono saliti a un tasso che si è fissato al 54%. In proposito Christine Schraner Burgener ha osservato che Berna sta inviando “un segnale chiaro” secondo il quale “non ha senso chiedere asilo da noi se non si è perseguitati”. E questo, a suo giudizio, indica che “le procedure di asilo accelerate (adottate negli scorsi anni, ndr) hanno dimostrato tutta la loro validità”.
Sullo sfondo restano però due questioni. L’afflusso di persone dall’Ucraina continua ma si è stabilizzato a circa 500 arrivi alla settimana. Negli scorsi giorni la Segreteria di Stato della migrazione aveva fatto sapere che sono oltre 80’100 le richieste per ottenere uno statuto speciale di protezione S – che consente di ottenere rapidamente il permesso di soggiorno al di fuori delle procedure ordinarie dell’asilo – di cittadini e cittadine ucraine dall’inizio del conflitto armato nell’Europa dell’Est. Di queste, 77’231 persone l’hanno ottenuto.
Alla frontiera meridionale Berna ha inoltre dovuto constatare che le autorità italiane al momento rifiutano di riprendere i profughi passati precedentemente dal loro Paese e per questo motivo, ha rilevato la responsabile della SEM, è in contatto costante con Roma per risolvere la vicenda.
Una soluzione non sembra però a portata di mano poiché l’Italia sostiene di essere confrontata con un importante ondata di migranti proveniente dal Mediterraneo e sta chiedendo una maggiore solidarietà da parte dei partner europei.
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