Attivisti pro-clima in azione a Ginevra, “Berna risani un milione di immobili”
Dieci militanti di Renovate Switzerland hanno bloccato giovedì mattina il Pont du Mont Blanc a Ginevra. Tre di loro si sono incollati le mani nell'asfalto.
Dopo la dimostrazione di lunedì scorso all’uscita autostradale di Bourdonnette a Losanna il movimento Renovate Switzerland si è fatto di nuovo vivo a Ginevra.
Nella città di Calvino gli attivisti ambientalisti hanno bloccato il traffico sul centrale Pont du Mont Blanc in un orario di punta, come nella precedente dimostrazione. Verso le 7 e 30 sei militanti si sono seduti sulla carreggiata tenendo alcuni striscioni e hanno fermato le auto che stavano transitando tra le due sponde del Rodano. Altri ambientalisti hanno provveduto a distribuire volantini agli automobilisti incolonnati, allo scopo di sensibilizzarli sull’emergenza climatica.
Gli agenti sono intervenuti dopo una decina di minuti e hanno fermato tre persone. Il traffico nel centro della città è rimasto fortemente perturbato, anche perché le operazioni di sgombero degli attivisti sono risultate piuttosto complesse.
Tre di loro avevano infatti incollato le mani nell’asfalto e sono stati liberati solo dopo l’intervento dei sanitari dei servizi di soccorso, con l’ausilio dei pompieri che hanno utilizzato l’acetone per liberare gli arti. Dopo circa due ore la situazione è tornata alla normalità.
Intanto però Renovate Switzerland ha fatto sapere che azioni di questo tipo, in corso anche in altri paesi (Germania, Italia, Francia e Canada), saranno replicate fino a quando il governo federale, accusato di restare inerte in merito al riscaldamento climatico, non fornirà una risposta pertinente alla sua richiesta di finanziare nei prossimi vent’anni il risanamento energetico di un milione di immobili che necessitano di isolazione termica.
Nuove dimostrazioni sono quindi attese nelle prossime settimane anche al di fuori della Svizzera francese. L’organizzazione precisa che le sovvenzioni per questo tipo di interventi, dovrebbero ammontare a un miliardo di franchi all’anno, vale a dire cinque volte la somma stanziata attualmente dalle autorità federali. Viene inoltre sollecitata la formazione di centomila lavoratori nel settore dell’edilizia sostenibile.
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