“Aumenti salariali per compensare inflazione e spesa sanitaria”
La ripresa dell’inflazione e i previsti sostanziosi aumenti delle assicurazioni sanitarie preoccupano i sindacati svizzeri che tornano a chiedere adeguamenti salariali.
Queste due voci, sottolinea l’Unione sindacale svizzera (Uss), comporteranno una diminuzione del potere d’acquisto di circa 3’500 franchi per famiglia.
Dalle loro stime risulta infatti che senza misure compensative, il reddito delle singole economie domestiche, a causa del rincaro, diminuirà di 1’600 franchi annui (2’200 per le famiglie con bambini) in termini reali. A ciò va aggiunto l’aumento dei premi dell’assicurazione sanitaria, che potrebbe raggiungere il 10%.
Per una famiglia di quattro persone si traduce in 1’100 franchi supplementari di perdita all’anno. Ad essere penalizzata, ancora una volta, sarà la classe media che non avendo diritto ai sussidi pubblici si troverà a vedere sfumare oltre il 10% del suo reddito.
La situazione generale dell’economa è buona, osserva la vicepresidente dell’Uss Vania Alleva, e molti settori si sono completamente ripresi dalla crisi e sono in pieno sviluppo, motivi per i quali “c’è un ampio margine di manovra per la concessione di aumenti salariali”. La necessità di un recupero del potere d’acquisto è “molto reale tra i redditi bassi e medi,
Anche perché il contesto finanziario degli enti pubblici, in particolare dei cantoni che hanno beneficiato delle misure anti-pandemiche adottate dalla Confederazione negli ultimi due anni.
Gli avanzi registrati dalle casse cantonali, viene sottolineato dall’Unione sindacale, ammontano a oltre un miliardo di franchi nel 2020 e a 2,7 miliardi di franchi nel 2021.
Per il presidente del sindacato Pierre-Yves Maillard “stiamo vivendo uno shock come non lo conoscevamo da molto tempo”. Secondo il consigliere nazionale vodese (PS) “i lavoratori hanno bisogno di sostanziali miglioramenti salariali”.
Oltre a compensazioni per l’inflazione e ad aumenti salari reali la confederazione sindacale chiede misure affinché nessun lavoratore impiegato a tempo pieno (al 100%) guadagni meno di 4’000 franchi (3’897 euro) al mese (per tredici mensilità annue) e l’esborso per spese sanitarie, dovuto all’impennata dei premi di cassa malati, venga contenuto al 10%, come tetto massimo, del reddito percepito.
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