Autostop con una conducente d’eccezione
Rispetto ad altri Paesi, i membri del Governo svizzero sono relativamente accessibili ai comuni mortali. Un'ulteriore prova in questo senso l'ha fornita in questi giorni la ministra dell'ambiente, dei trasporti, dell'energia e delle comunicazioni Simonetta Sommaruga.
Diversi anni fa, quando esisteva ancora la Democrazia Cristiana, avevo partecipato a un matrimonio di un parente in Italia. Il testimone era arrivato a bordo di un piccolo corteo di auto blu, con tanto di sirene accese e di pneumatici che stridevano. Si trattava – lo avevo appreso sul momento – di un ministro che conosceva la famiglia della sposa. È vero che gli Anni di piombo non erano finiti poi da un pezzo, ma visto il contesto e il luogo dove si svolgeva la cerimonia, un piccolo villaggio abruzzese, mi ero fatto la riflessione che il ministro – di cui ho scordato il nome – se la ‘tirava’ forse un po’.
Anni dopo, lavorando a Berna, mi è capitato di ripensare a questo matrimonio benedetto dalla DC. Praticamente ogni volta che seduto al tavolino di un bar vedevo passare tranquillamente a piedi e da solo un membro del Governo svizzero, che dopo una giornata di lavoro usciva dal suo ufficio per tornare a casa. Un contrasto piuttosto forte, insomma.
Negli ultimi tempi, per i consiglieri e le consigliere federali (in Svizzera è così che si chiamano i ministri) la situazione si è fatta un po’ più tesa e non tutti possono passeggiare allegramente per il centro della capitale. Ne sa qualcosa, ad esempio, il ministro della sanità Alain Berset, più volte minacciato per la gestione della crisi legata al Covid.
Tuttavia, capita spesso che le immagini dei membri del Governo che si comportano come cittadini qualunque facciano il giro del mondo. Nel 2018, era stata una foto proprio dello stesso Alain Berset a diventare virale. L’immagine dell’allora presidente della Confederazione seduto sul bordo di un marciapiede, intento a leggere documenti durante una pausa della seduta dell’Assemblea generale dell’ONU a New York aveva fatto il buzz sul web.
È successo ancora in questi giorni, anche se a fare il giro del mondo non è stata una fotografia bensì una lettera.
Verso fine gennaio due donne, una delle quali quasi novantenne, stavano facendo autostop in un paesino tra Berna e Thun. Mentre con il pollice alzato aspettavano una buonanima, si è fermata una Mini. Con loro grande sorpresa, alla guida dell’auto vi era la ministra dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni (sì, in Svizzera i ministeri raggruppano spesso molti ambiti…) Simonetta Sommaruga, che si è offerta di accompagnarle.
Qualche giorno dopo, una delle due donne ha indirizzato a Simonetta Sommaruga una lettera nella quale esprime la sua gratitudine “di “vivere in un Paese così pacifico, in cui una consigliera federale si ferma per prendere delle autostoppiste”.
I servizi di comunicazione della consigliera federale hanno naturalmente colto l’occasione al volo e pubblicato sul profilo Instagram di Simonetta Sommaruga una copia della lettera. La notizia è poi stata ripresa anche dall’Associated Press e in seguito da diversi media nel mondo intero.
Morale della storia: prima di spendere un sacco di soldi per un’agenzia che cura la comunicazione e l’immagine, forse a volte è molto più semplice compiere una buona azione.
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