Addio a Gilbert Baker, creò la ‘rainbow flag’
È morto, all'età di 65 anni, Gilbert Baker, l’ideatore della bandiera arcobaleno diventata simbolo della comunità omosessuale e del movimento di liberazione LGBT. Il primo esemplare del vessillo è esposto al Museum of modern art (MoMA) di New York.
Seconda metà degli anni Settanta. San Francisco, capitale della cultura hippie, diventa punto di riferimento per gli omosessuali che da ogni parte degli Stati Uniti accorrono sulle coste del Pacifico per trovare libertà.
Tra loro c’è anche Gilbert Baker, un giovane originario del Kansas, che ha appena abbandonato l’esercito e si è appassionato al cucito.
In un paese ancora molto reazionario, Baker è attivo per la promozione dei diritti gay e diventa amico del politico Harvey Milk, che fu tra i primi funzionari pubblici americani a dichiarare pubblicamente la propria omosessualità.
All’epoca, il simbolo più usato dagli omosessuali era un triangolo rosa, come il pezzo di tessuto che gli omosessuali erano costretti ad indossare durante il regime nazista. Un simbolo potente, ma negativo.
Baker, che lavora per una compagnia che produce bandiere, si mette a cucire. Crea in realtà due bandiere: una americana con le strisce arcobaleno, e l’altra, più semplice, con le sole strisce (di otto colori, nel frattempo scesi a sei).
Il simbolo si affermò nel 1978, con l’omicidio di Harvey Milk e del sindaco di San Francisco. La comunità è scossa, manifesta; la bandiera passa di mano in mano e travalica i confini, conquistando presto il mondo intero.
Nel 2015, il MoMA di New York decise di acquistare il primo esemplare, per esibirlo accanto alla chiocciola delle e-mail e al simbolo del riciclaggio.
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