Il presidente catalano Carles Puigdemont ha convocato questa mattina una riunione del governo per preparare le prossime mosse sulla strada dell'indipendenza, dopo la vittoria del sì al referendum di ieri, dichiarato illegale da Madrid. La Catalogna potrebbe andare verso una dichiarazione unilaterale di indipendenza.
Questo contenuto è stato pubblicato al
3 minuti
tvsvizzera.it/fra con RSI
Contenuto esterno
La riunione del “Govern” si terrà a porte chiuse. Dal canto suo il premier spagnolo Mariano Rajoy vede oggi i leader di Psoe e Ciudadanos, Pedro Sanchez e Albert Rivera, i due grandi partiti spagnoli che appoggiano dall’opposizione la sua strategia in Catalogna. I tre devono concordare nuove misure.
Rivera ha chiesto a Rajoy di attivare l’articolo 155 della costituzione per sospendere l’autonomia catalana prima di una possibile dichiarazione di indipendenza.
Feriti e denunce
Sono 893 le persone ferite nei blitz della polizia spagnola ieri contro i seggi del referendum catalano, secondo un nuovo bilancio reso pubblico dalle autorità catalane. Due sono gravi. Un centinaio di denunce sono già state presentate dai feriti contro la polizia spagnola.
Appello all’Europa
Il presidente catalano Carles Puigdemont ha lanciato un appello all’Europa perché cessi di ignorare la crisi catalana e le violazioni dei diritti umani di cui si è resa responsabile la Spagna. “L’Ue non può continuare a guardare dall’altra parte”, ha detto, “abbiamo guadagnato il diritto di essere rispettati in Europa”.
La Catalogna “non è una questione interna: è una questione europea”. Puigdemont ha affermato anche che i catalani saranno “aperti alle proposte di dialogo che servano a rispettare la volontà dei catalani”.
Repubblica catalana
La realizzazione di una Repubblica catalana dopo il referendum è stata chiesta dal palco di Plaza Catalunya dai leader delle piattaforme civiche indipendentiste davanti a migliaia di persone, in gran parte giovani.
“Il governo del presidente Puigdemont aveva promesso il referendum e ha mantenuto la promessa – ha detto Jordi Sanchez dell’Assemblea nazionale catalana (Anc) -. Ora chiediamo che mantenga anche il resto e che nasca una nuova Repubblica di Catalogna”. Ovazione dalla folla quando il presidente di Omnium Cultural – altra piattaforma civica indipendentista -, Jordi Cuixart, ha ringraziato i Mossos d’Esquadra, la polizia regionale, “che ha difeso il popolo catalano – ha detto – e non lo dimenticheremo”.
Da Barcellona il nostro inviato
Contenuto esterno
Partecipazione al voto
La partecipazione dei chiamati al voto catalani avrebbe potuto raggiungere “almeno il 55%” in “condizioni diverse”, cioè senza l’intervento nei seggi della polizia spagnola, ha detto il portavoce del ‘Govern’ Jordi Turull.
Le schede conteggiate, 2,262 milioni, rappresentano circa il 42,2% dei 5,3 milioni di aventi diritto. Ma secondo Turull altri 770mila elettori erano iscritti nei 400 seggi chiusi dalla polizia. La maggior parte delle persone contrarie all’indipendenza si ritiene non abbiano votato.
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.
Per saperne di più
Altri sviluppi
Catalogna, il 90% vota per l’indipendenza
Questo contenuto è stato pubblicato al
Migliaia di sostenitori dell'indipendenza hanno esultato questa notte a Plaza Catalunya di Barcellona all'annuncio dei risultati del referendum.
Questo contenuto è stato pubblicato al
Sono almeno 163 i seggi elettorali occupati, secondo dati forniti dalla delegazione del governo spagnolo in Catalogna. La polizia, nel primo pomeriggio di sabato, aveva effettuato sopralluoghi in 1300 collegi sui 2315 nei quali si dovrebbe votare per il referendumCollegamento esterno sull’indipendenza. Anche bambini tra gli occupanti Intere famiglie hanno trascorso la notte nelle palestre…
Questo contenuto è stato pubblicato al
I funzionari erano impegnati nell’organizzazione del referendum di indipendenza del primo ottobre dichiarato “illegale” da Madrid. Gli agenti della polizia spagnola sono rimasti ‘assediati’ dai manifestanti fino alle 3 del mattino nella sede del ministero dell’Economia catalano in Rambla de Catalunya. 40mila in piazza Gli agenti hanno potuto lasciare il palazzo solo a quell’ora dopo…
Questo contenuto è stato pubblicato al
L’11 settembre è una data altamente simbolica per i catalani: considerano infatti che è proprio in questo giorno del 1714 che la regione è finita sotto il controllo della Spagna. Le manifestazioni organizzate quest’anno hanno un’eco particolare, poiché si svolgono a tre settimane da un referendum consultativo sull’indipendenza della Catalogna, approvato dal parlamento regionale ma…
Questo contenuto è stato pubblicato al
In serata la consulta ha dichiarato ricevibili tutti i ricorsi presentati oggi dall’esecutivo spagnolo contro le decisioni prese ieri dal governo e dal parlamento catalani Il premier spagnolo Mariano Rajoy aveva annunciato in mattinata che il governo, riunito in sessione straordinaria, aveva dato ordine all’avvocatura dello stato di presentare un “immediato ricorso di incostituzionalità” davanti alla Corte Costituzionale…
Questo contenuto è stato pubblicato al
Ai catalani sarà chiesto, ha detto, se vogliono che la Catalogna sia “uno Stato indipendente sotto forma di Repubblica”. L’annuncio di Puigdemont aggrava la crisi in corso con Madrid, dagli sviluppi imprevedibili. Il premier conservatore spagnolo Mariano Rajoy ha dichiarato ‘illegale’ e ‘anticostituzionale’ il referendum catalano, affermando che ne impedirà lo svolgimento. Puigdemont ha annunciato in…
Per la Spagna si apre la fase più delicata dalla fine del franchismo
Questo contenuto è stato pubblicato al
In seguito alle elezioni di domenica scorsa, con nessuno dei partiti nazionali in grado di governare da solo, la Spagna è entrata nella fase di maggiore instabilità dalla fine del franchismo. Con conseguenze potenzialmente molto rilevanti per la ripresa economica, l’unità del paese e il futuro della monarchia. Per la prima volta dal 1978, anno…
Per l’indipendenza della Catalogna c’è ancora molta strada da fare
Questo contenuto è stato pubblicato al
Nonostante l’affermazione dei secessionisti nelle elezioni regionali di domenica scorsa, la strada della Catalogna verso l’indipendenza è tutt’altro che spianata. Per realizzare l’impresa, i nazionalisti devono ancora elaborare una strategia condivisa, superare le resistenze del governo spagnolo e degli altri Stati europei, nonché convincere gli elettori catalani che il distacco definitivo da Madrid sia la…
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.