Berna, “non ci sono i soldi per un taglio delle accise”
Per il ministro delle finanze Ueli Maurer il prezzo della benzina "è sopportabile" e non ci sarà nessun taglio delle imposte sui carburanti.
Mentre in molti Paesi europei i Governi sono intervenuti per ridurre le accise sui carburanti, in Svizzera il Consiglio federale è stato a guardare e appena una settimana fa ha bocciato diverse mozioni che chiedevano di seguire l’esempio di quanto fatto in Francia o in Italia. In un’intervista pubblicata oggi dai giornali del gruppo Tamedia, il ministro delle finanze Ueli Maurer ribadisce la sua contrarietà a un intervento statale.
“Non abbiamo soldi per ciò”, ha dichiarato il consigliere federale dell’Unione democratica di centro (destra sovranista), secondo il quale simili misure non sono necessarie con un’inflazione del 2,5%. “Nella ricca Svizzera l’aumento [del prezzo della benzina] è sopportabile”, ha aggiunto Maurer, creando qualche dissapore in seno al suo partito, da cui sono giunte richieste di abbassare le tasse sui carburanti.
Polemiche nella destra
Una posizione, quella del consigliere federale dell’Unione democratica di centro, che non viene condivisa all’interno del suo stesso partito dove sono numerose le voci favorevoli a un taglio delle accise.
Tra di esse quella del parlamentare ticinese Piero Marchesi, secondo cui “in una situazione complicata come quella attuale, dove l’inflazione penalizza il potere d’acquisto dei cittadini, soprattutto di quelli di periferia che utilizzano l’automobile non certo per divertimento, queste risposte siano inaccettabili”.
E Marchesi non si risparmia nemmeno sul fatto che, secondo Maurer, la ricchezza svizzera permette di sopportare gli aumenti: “Questo è un po’ uno stereotipo, e bisognerebbe spiegarlo magari a chi vive nel Canton Ticino, dove i salari sono già del 20% più bassi. E poi in tutti i casi, verosimilmente, ci sarà un aumento anche importante di prezzi dell’energia elettrica. Credo che a fronte di una situazione così delicata, la politica deve trovare delle soluzioni”.
La neutralità resta la stessa
Maurer si è espresso anche in merito alla posizione della Svizzera nel conflitto e all’adozione delle sanzioni dell’Unione Europea, che a livello internazionale hanno suscitato interrogativi in merito alla neutralità elvetica. Per il consigliere federale si è trattato soprattutto di un problema di comunicazione: “In realtà non ci scostiamo molto da quanto abbiamo sempre fatto. Tuttavia ciò viene messo in dubbio a livello mondiale”.
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