Berna “paese ostile”, in arrivo mille ucraini alla settimana
Nella lista dei "Paesi ostili", per aver adottato o essersi uniti alle sanzioni internazionali seguite all'offensiva del 24 febbraio, figura anche la Svizzera.
Il significato pratico di questo elenco contenuto nel decreto approvato lunedì dal governo russo consiste nel fatto che le imprese e i cittadini russi che abbiano debiti nei confronti di creditori stranieri appartenenti a questa lista potranno pagarli in rubli, il cui corso è crollato in questi giorni, in seguito alle operazioni militari in Ucraina.
La lista comprende tra gli altri gli Usa, i Paesi Ue, la Gran Bretagna, il Giappone, la Corea del Sud, l’Australia, la Nuova Zelanda e l’Italia oltre che l’Ucraina.
Reporter svizzero ferito
Intanto il giornalista elvetico Guillaume Briquet è stato ferito domenica nella regione di Mykolaiv ed è ora ricoverato in condizioni non gravi in un ospedale a Kirovograd, nel sud dell’Ucraina.
L’auto sulla quale viaggiava, ha riferito il freelance ginevrino, è stata bersagliata da colpi sparati dalle truppe russe. “Hanno visto chiaramente che la macchina veniva utilizzata dalla stampa, c’erano scritte adeguate”, ha dichiarato il reporter 57enne, che ha riportato ferite al viso e a un avambraccio.
Ma gli inconvenienti per Guillaume Briquet, aurore di lunghi reportage dall’Asia e dall’Africa, non sono finiti qui. Nel corso di successivi controlli i militari gli hanno prelevato un passaporto, tremila euro in contanti, effetti personali, un casco, materiale fotografico e un laptop.
Mille ucraini alla settimana
Intanto la Segreteria della migrazione (Sem) ha fatto sapere che al momento sono 847, in prevalenza donne e bambini) i rifugiati dall’Ucraina che sono stati registrati in uno dei centri federali d’asilo (i centri federali ospitano attualmente circa 4’000 persone e i posti liberi sono 5’000).
Un numero non comprensivo della totalità dei profughi ucraini in Svizzera dal momento che alcuni di essi hanno trovato alloggio direttamente presso parenti e conoscenti. Attualmente la maggior parte di ucraini espatriati si trova ancora nei paesi vicini (circa un milione in Polonia e molti altri in Romania, Ungheria e Slovacchia).
Berna prevede che alle circa 300 richieste di registrazione di rifugiati settimanali se ne aggiungeranno circa 1’000 di cittadini ucraini. Questi ultimi potranno beneficiare dello statuto speciale di protezione S, attualmente in consultazione e su cui il governo federale prenderà una decisione definitiva venerdì prossimo.
Ciò significa che possono rimanere in Svizzera per 90 giorni senza bisogno di un visto, che non devono presentare richiesta d’asilo e che possono registrarsi anche dopo i tre mesi.
Grazie allo statuto S, i rifugiati ucraini dovranno rimanere nei centri federali solo il tempo necessario per la registrazione, ha detto Claudio Martelli, vicedirettore e capo della direzione Asilo della Sem, e da quel momento beneficeranno della copertura dell’assicurazione malattia.
Reporter svizzero ferito
Intanto c’è da registrare un fatto di cronaca: il giornalista elvetico Guillaume Briquet è stato ferito domenica nella regione di Mykolaiv ed è ora ricoverato in condizioni non gravi in un ospedale a Kirovograd, nel sud dell’Ucraina.
L’auto sulla quale viaggiava, ha riferito il freelance ginevrino, è stata bersagliata da colpi sparati dalle truppe russe. “Hanno visto chiaramente che la macchina veniva utilizzata dalla stampa, c’erano scritte adeguate”, ha dichiarato il reporter 57enne, che ha riportato ferite al viso e a un avambraccio.
Ma gli inconvenienti per Guillaume Briquet, aurore di lunghi reportage dall’Asia e dall’Africa, non sono finiti qui. Nel corso di successivi controlli i militari gli hanno prelevato un passaporto, tremila euro in contanti, effetti personali, un casco, materiale fotografico e un laptop.
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