I ritardi sull’accordo quadro portano guai alle FFS
Lo stallo nei negoziati sull'accordo quadro fra Berna e Bruxelles ha ripercussioni sulle Ferrovie federali svizzere (FFS). L'Unione europea (UE) ha infatti sospeso la partecipazione della Svizzera al programma di ricerca "Partenariato europeo per la trasformazione del sistema ferroviario europeo".
Sabine Baumgartner, portavoce delle FFS, ha confermato oggi informazioni in tal senso pubblicate dalla Neue Zürcher Zeitung. L’UE giustifica la misura con l’assenza della Confederazione dal nuovo programma di ricerca Horizon Europe. Il partenariato ferroviario europeo, al quale la Commissione UE ha attribuito 10 miliardi di euro, mira a rendere i trasporti su rotaia più competitivi.
Secondo il quotidiano zurighese, la Commissione europea ha bloccato la partecipazione della Svizzera a causa dei mancati progressi sull’accordo quadro istituzionale. Inoltre, Bruxelles non vuole intavolare discussioni sulla ricerca finché Berna non avrà liberato il secondo contributo alla coesione europea, sospeso dalle Camere federali, specifica la NZZ.
Trasformazione ecologica
L’Unione europea ritiene che tali versamenti da parte di Berna siano attesi fin dal 2013. Le Camere federali avevano subordinato il pagamento di nuovi fondi di coesione al riconoscimento da parte dell’UE dell’equivalenza borsistica. Nel 2018, Bruxelles l’aveva respinta ritenendo insufficienti i progressi sull’accordo quadro.
Le FFS vogliono partecipare al nuovo programma di ricerca sul trasporto ferroviario versando un contributo più elevato dell’ordine di diversi milioni, precisa la NZZ. Finora le Ferrovie federali svizzere avevano preso parte al programma per l’innovazione ferroviaria”Shift2Rail”.
“Siamo interessati ad aderire al nuovo programma per consentire un ulteriore sviluppo al settore ferroviario nel contesto europeo”, hanno indicato dal canto loro le FFS all’agenzia Keystone-ATS . L’ex regia federale si dice fiduciosa che si potrà trovare una soluzione. “Vi sono varie forme di partecipazione possibile al programma da parte delle FFS”.
Il “Partenariato europeo per la trasformazione del sistema ferroviario europeo” è uno dei dieci progetti dell’Ue per incoraggiare la trasformazione ecologica e digitale.
Le relazioni tra la Svizzera e l’UE, lo ricordiamo, sono regolate da circa 120 accordi. L’accordo istituzionale concerne cinque trattati bilaterali già esistenti che regolano l’accesso al mercato dell’UE (libera circolazione delle persone, trasporti terrestri, trasporto aereo, ostacoli tecnici al commercio e agricoltura). Dovrebbe inoltre estendersi ad ogni nuovo accordo bilaterale che riguarda l’apertura reciproca di un mercato.
Bruxelles preme già da molti anni su Berna per giungere alla conclusione di un accordo quadro che comporterebbe un’attualizzazione “dinamica” di alcuni trattati bilaterali. In pratica, gli adeguamenti della legislazione svizzera agli sviluppi del diritto dell’UE – nei settori toccati dall’accordo – non richiederebbero nuovi negoziati e dovrebbero avvenire più rapidamente. Già oggi la Svizzera riprende regolarmente numerosi sviluppi del diritto europeo, ma, agli occhi di Bruxelles, ciò avviene spesso troppo lentamente.
tvsvizzera.it/ats/MaMi
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