Bimbi maltrattati, più segnalazioni a Zurigo
Sono aumentati i maltrattamenti sulle bambine e sui bambini segnalati dall'ospedale pediatrico di Zurigo, soprattutto quelli di natura psicologica. Un'evoluzione, dicono gli esperti, cui non sembra estranea al decorso della pandemia.
Le cifre crude riferite dal gruppo per la protezione dell’infanzia del Kinderspital sulle violenze segnalate nell’anno che si è appena chiuso danno conto di 625 casi, vale a dire 33 in più rispetto al 2020 e 81 rispetto all’anno prima.
Per almeno 442 di questi è giunta una conferma da parte degli esperti della struttura a tutela dell’infanzia. Altri 43 episodi si sono rivelati incidenti mentre per i rimanenti non è stato possibile appurare con sicurezza l’eventuale responsabilità.
Ad aumentare in modo evidente sono stati soprattutto i maltrattamenti psicologici e le negligenze dei genitori, o comunque degli adulti, nei confronti dei minori. Abusi che si sono tradotti in insulti e umiliazioni sistematiche, impedimenti al loro corretto percorso di crescita e trascuratezze varie.
Sicuramente il miglioramento della formazione del personale sanitario in questi anni ha contribuito a individuare situazioni problematiche. Anche la pandemia, dicono i responsabili del nosocomio zurighese, ha contribuito ad aumentare la pressione socio-economica sulle famiglie ed è indubbiamente fonte sugli adulti di stress che può originare comportamenti negativi nei confronti dei soggetti più deboli.
Ma l’incremento netto “lascia comunque supporre che anche il numero di casi non dichiarati sia molto elevato”, sottolinea il servizio ospedaliero pediatrico
In questo scenario non troppo edificante, che comprende anche una quota sempre rilevante di abusi di natura sessuale nei confronti dei fanciulli (30%), sono in leggera decrescita – per la prima volta da diversi anni a questa parte – le violenze fisiche, che rappresentano un caso su quattro di quelli segnalati.
Su questo aspetto però le valutazioni degli esperti sono prudenti e non si avventurano nell’indicare una sicura inversione di tendenza. Di sicuro si constata oggi una minore tolleranza per le punizioni corporali, giustificate spesso con presunti intenti educativi, nei confronti dei bambini e delle bambine.
In conclusione sulla totalità dei casi segnalati nel 2021, il 30% è risultato di natura sessuale (31% nel 2020), il 25% di natura fisica (33% ), il 22% psicologica (18%) e il 19% attribuito a negligenze (15%).
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