La Scozia avvierà la prossima settimana nel parlamento di Edimburgo l’iter per indire un nuovo referendum sull’indipendenza del paese dal Regno Unito che dovrebbe tenersi tra l’autunno del prossimo anno e la primavera del 2019. Immediata la replica del primo ministro Theresa May che ha ricordato come la secessione è già stata respinta alle urne il 18 settembre 2014.
Questo contenuto è stato pubblicato al
2 minuti
tvsvizzera/spal con RSI (TG del 13.3.2017)
Contenuto esterno
La leader scozzese Nicola Sturgeon ha motivato l’iniziativa con il “muro di intransigenza” eretto da Londra contro le proposte avanzate per tenere Edimburgo all’interno del mercato unico europeo. Di fronte alla prospettiva di una Hard Brexit, ha affermato il primo ministro scozzese, “non è stato possibile fare altro” e in quest’ottica il suo paese “deve sceglier per il suo futuro prima che sia troppo tardi”.
Tecnicamente Nicola Sturgeon si appresta a chiedere al legislativo locale l’autorizzazione per rivolgersi a Westminster, l’organo politico competente, allo scopo di organizzare un nuovo referendum in considerazione delle “mutate circostanze”, con la Brexit, rispetto allo scrutinio tenutosi nel 2014. L’annuncio della first minister ha provocato un’improvvisa, seppur momentanea, frenata da parte di Londra proprio sulla Brexit.
Secondo i media britannici il governo, ottenuto l’avvallo di Westminster (proprio oggi il disegno di legge è tornato alla Camera dei Comuni per l’ultimo voto), era intenzionato ad attivare già nei prossimi giorni i negoziati sulla Brexit ai sensi dell’articolo 50 del Trattato di Lisbona ma la questione scozzese sembra aver intralciato i piani del numero 10 di Downing Street.
Per Theresa May, che ha definito la pretesa dei nazionalisti scozzesi “profondamente incresciosa”, un nuovo voto popolare sarebbe “divisivo” e produrrebbe solo ulteriori “incertezze”.
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.
Per saperne di più
Altri sviluppi
Hard Brexit in 12 punti
Questo contenuto è stato pubblicato al
Il ministro per la Brexit David Davis ha ribadito che Londra riprenderà il controllo delle sue leggi e in particolare di quelle sull’immigrazione. Confermata la linea, annunciata dalla stessa premier Theresa May in un recente discorso alla Lancaster House, di proseguire verso un divorzio perentorio (“hard Brexit”) con l’Ue, con un’unica correzione, quella di garantire…
Questo contenuto è stato pubblicato al
Per Theresa May la strada è sempre più in discesa. Martedì la premier aveva schivato il pericolo più temuto: la richiesta di subordinare l’accordo finale ad un nuovo voto parlamentare. Un condizionamento che – secondo la May – avrebbe rischiato di sabotare l’autorevolezza delle trattative stesse. Il voto di Westminster ci sarà – prima di quello…
Questo contenuto è stato pubblicato al
Un voto dirompente come un terremoto. Politico, economico, sociale. Che il giorno dopo presenta più domande che risposte, dubbi che certezze. Un inedito senza precedenti La Brexit come affermazione della sovranità nazionale, ma anche scommessa senza ritorno. E il conto arriverà solo nei prossimi mesi. Ha vinto la protesta, il cambiamento. La provincia sulle aree…
100 giorni dalla Brexit: passaporto britannico richiestissimo
Questo contenuto è stato pubblicato al
Appelli, indiscrezioni, ipotesi. Analisi e congetture, in attesa della Brexit. Sono ormai trascorsi 100 giorni dallo tsunami referendario, ma il divorzio da Bruxelles tarda a compiersi. Se l’Unione Europea ha fretta di iniziare i negoziati, Londra tergiversa, indugiando in speculazioni sui possibili scenari. Le parole prima dei fatti. Il post-Brexit è un limbo di supposizioni…
Questo contenuto è stato pubblicato al
“Procedere in modo diverso sarebbe una violazione dei principi costituzionali”, ha dichiarato il giudice David Neuberger, precisando che 8 membri della Corte su 11 si sono detti a favore della consultazione parlamentare. Viene respinto in questo modo il ricorso della premier britannica, la quale avrebbe voluto attivare l’articolo 50 del trattato di Lisbona senza…
Questo contenuto è stato pubblicato al
La sbornia per la Brexit incomincia a passare e i primi nodi stanno venendo al pettine nel Regno Unito. Una sentenza di tribunale potrebbe infatti bloccare la procedura di uscita dall’Unione europea, dopo che un gruppo di cittadini ha promosso un’azione legale contro la decisione della Premier Theresa May di attivare l’articolo 50 del Trattato…
Questo contenuto è stato pubblicato al
È stata una giornata storica quella di martedi al Parlamento europeo riunito in seduta d’emergenza a Bruxelles e non a Strasburgo come suo solito. Trionfante l’estrema destra, che ora spera di conseguire gli stessi risultati in altri paesi europei. Il Parlamento ha votato una risoluzione che chiede al Regno Unito di fare al più presto…
Gran Bretagna, May: “Nuovo referendum su Brexit? No”
Questo contenuto è stato pubblicato al
Dopo una pausa estiva lunga otto settimane, il parlamento britannico è tornato a riunirsi lunedì. All’ordine del giorno, la Brexit. O meglio, un dibattito sulla petizione che chiedeva un secondo referendum per annullare quello dello scorso 23 giugno. La premier britannica Theresa May ha sottolineato che non si terrà una seconda consultazione sul tema e…
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.