Cade l’ultima roccaforte anti-talebana
Il figlio del leggendario "Leone del Panshir" non è riuscito a ripetere il miracolo. Nel corso di un'offensiva i talebani conquistano la vallata a nord di Kabul, ultima roccaforte della resistenza afghana guidata da Ahmad Massud.
I talebani hanno annunciato lunedì mattina di aver preso il controllo “completo” del del Panshir. “Con questa vittoria, il nostro paese è ora completamente fuori dal baratro della guerra”, ha affermato il principale portavoce dei talebani, Zabihullah Mujahid, in una dichiarazione in cui ha anche aggiunto che “alcuni degli insorti sono stati sconfitti mentre i rimanenti sono fuggiti dalla valle”.
Il portavoce del gruppo ha infine assicurato alla gente del Panshir che non ci saranno discriminazioni nei loro confronti: “Voi siete tutti nostri fratelli, serviremo insieme per un obiettivo e una nazione”.
Storico bastione anti-talebano, il Panshir non era mai finito in mani nemiche, nemmeno durante l’occupazione sovietica negli anni ’80 o nell’ascesa al potere talebana un decennio più tardi.
La resistenza ha comunque reso noto su Twitter che continuerà a combattere: poche ore dopo l’annuncio dei talebani di aver preso il controllo “totale” della valle, il Fronte di resistenza nazionale (NFR) ha affermato di essere presente in “posizioni strategiche” in tutta la valle, aggiungendo che “la lotta contro i talebani e i loro partner continuerà”.
Ma due esponenti di spicco degli oppositori, secondo quanto riferiscono loro stesse fonti, sono stati uccisi nelle ultime 24 ore.
“Con rammarico, la Resistenza nazionale dell’Afghanistan ha perso oggi due compagni nella resistenza contro l’oppressione e l’aggressione. Fahim Dashti, portavoce della Nrf, e il generale Abdul Wudod Zara sono stati martirizzati”, riporta Samaa News. E l’ex vice presidente afghano Amrullah Saleh ha lasciato la Valle del Panshir per fuggire in Tagikistan, mentre il leader della resistenza afghana Ahmad Massoud si trova ”in un posto sicuro”.
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