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Campagna UDC, interviene la Commissione federale contro il razzismo

palloncino con logo dell UDC
In bene o in male, basta che se ne parli? © Keystone / Christian Beutler

È scontro tra la Commissione federale contro il razzismo e l'Unione democratica di centro (UDC, destra conservatrice) a seguito di alcune inserzioni che il partito ha diffuso online.

Lanciata in grande, la campagna dell’UDC in vista delle elezioni federali del 22 ottobre fa discutere, tanto che è intervenuta la Commissione federale contro il razzismo Collegamento esterno(CFR). Di cosa si tratta? Di inserzioni online con la scritta “Nuova normalità?” accanto a notizie di reati commessi da cittadini stranieri. Secondo la Commissione, l’UDC è andata oltre il limite: “Non volevamo fare troppa pubblicità sul nostro modo di procedere. Abbiamo inviato una lettera e ora sta all’UDC decidere cosa vuole fare”, ha dichiarato la presidente della CFR Martine Brunschwig Graf.

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L’invito della commissione, che parla di “messaggi xenofobi”, è di sospendere queste inserzioni online. Immediata la reazione dell’UDC, che in un comunicato scrive che si tratta di un “attacco alla libertà di espressione nella fase calda della campagna elettorale”. Per il consigliere nazionale democentrista Jean-Luc Addor, “la Commissione contro il razzismo sta censurando il più grande partito del Paese, forse perché non apprezza il fatto che il discorso dell’UDC sull’immigrazione ha un impatto tra la popolazione”. 

La domanda che sorge ora è quanto impatto possa avere sulla campagna elettorale l’intervento della Commissione, diventato ormai di dominio pubblico. Secondo Pascal Sciarini, politologo dell’Università di Ginevra, “è difficile dirlo. In ogni caso non penso sia negativo per l’UDC: visto che i media ne parlano, ottiene della pubblicità. Certo, si tratta di critiche, ma non penso che per questo chi vuole votare UDC non lo farà”.

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