Canada e Australia tra le mete più ambite per i pensionati svizzeri
Una volta smesso di lavorare, a coloro che decidono di lasciare la Confederazione, tocca valutare il divario tra qualità e costo della vita negli altri Paesi.
La maggior parte degli svizzeri trascorre la propria pensione in patria, ma ci sono anche altri Paesi che attirano i cittadini che si ritirano dalla vita lavorativa per godersi il meritato riposo. Secondo un’analisi di UBS, ci sono diverse nazioni che offrono una qualità di vita simile alla Confederazione a costi inferiori: tra queste vi sono il Canada, l’Australia e il Regno Unito.
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Vale veramente la pena lavorare in Svizzera?
Lo studio pubblicato oggi dalla grande banca prende in considerazione 26 Stati e si concentra su due criteri. Il primo è quanta ricchezza sia necessaria per finanziare trent’anni di pensione, il secondo mette l’accento sulla qualità di vita.
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Seimila franchi di salario in Svizzera sono davvero tanti?
In sostanza, stando a UBS, tutti i Paesi inclusi sono più economici della Svizzera in termini di costi. Tuttavia, la vita in pensione non è a buon mercato nemmeno in Danimarca, Finlandia, Norvegia e negli Usa. Gli States peraltro non reggono il confronto con le nazioni nordiche riguardo alla qualità.
Il difficile equilibrio tra qualità e costi
I pensionati di Canada, Australia, Nuova Zelanda, Regno Unito e Svezia invece hanno un tenore di vita molto elevato a condizioni favorevoli. In questi Paesi basta un patrimonio fino al 40% inferiore per trascorrere gli anni della vecchiaia. Stati come Filippine, Messico o Brasile sono ancora meno costosi, ma pagano molto alla voce qualità.
L’eccezione dell’Uruguay
Un caso a parte in Sud America è rappresentato dal piccolo Uruguay, che offre una qualità di vita piuttosto elevata in un contesto di spese molto basse. In Paesi confinanti alla Svizzera come Germania o Francia, a parità o quasi di benessere basta però circa un terzo di ricchezza in meno.
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Nella Svizzera tedesca la vita non è sempre più cara, anzi
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