La manifestazione inscenata questa mattina dai deputati dell’Unione democratica di centro (destra) al Consiglio nazionale per i 25 anni del rifiuto del popolo svizzero allo Spazio economico europeo ha creato qualche malumore tra gli altri gruppi a Palazzo federale.
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tvsvizzera/spal con RSI (TG del 6.12.2017)
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Poco prima delle 8 la deputazione democentrista, guidata dal presidente del partito Albert Rösti, ha infatti intonato il salmo svizzero per celebrare il voto che ha posto fine alle spinte europeiste, molto diffuse a inizio anni ’90 nel paese, suscitando la reazione del presidente della Camera, il popolare democratico Dominique de Buman che ha ricordato che nell’aula le manifestazioni non sono autorizzate.
“Faccio appello a ognuno di voi per il rispetto della dignità del luogo di cui noi siamo i garanti”, ha osservato il politico friburghese. Ma anche da parte degli altri gruppi, in particolare a sinistra, si sono levate voci critiche per l’inusuale, a queste latitudini, dimostrazione.
Ma l’UDC, che proprio sull’onda di quella votazione è progressivamente cresciuta dal quarto al primo posto tra i partiti nazionali, ha proseguito i festeggiamenti con un aperitivo sulla Casinoplatz di Berna.
Quanto scaturito dalla votazione del 6 dicembre 1992 è una sorta di miracolo, ha affermato nel suo breve discorso l’ex consigliere federale Christoph Blocher, secondo cui gli svizzeri in quel momento hanno avuto la forza di credere in loro stessi.
Ma la lotta per la libertà e l’autodeterminazione, ha aggiunto, continua. “Sono convinto che affonderemo anche questo ‘Accordo di amicizia coloniale'”, ha proseguito alludendo alla recente visita di Jean-Claude Juncker a Berna.
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