Caso Eitan, mandato di cattura internazionale per il nonno
Shmuel Peleg avrebbe progettato il rapimento per diversi giorni
Keystone / Yossi Zeliger
Un mandato di cattura internazionale, chiesto dalla Procura di Pavia, è stato emesso nei confronti di Shmuel Peleg, il nonno materno del piccolo Eitan, unico sopravvissuto alla tragedia avvenuta sul Mottarone lo scorso 23 maggio
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tvsvizzera.it/mrj
Oltre al nonno, si cerca anche il 50enne israeliano che era alla guida della macchina con cui il bambino fu portato a Lugano per essere imbarcato su un aereo privato con destinazione Tel Aviv.
Lo scrivono mercoledì il Corriere della Sera e La provincia pavese. Il bambino è al centro di una contesa tra due rami familiari.
Un sequestro che, con molta probabilità, era stato attentamente pianificato poiché “numerosi viaggi in Svizzera sono stati effettuati nelle giornate immediatamente precedenti l’11 settembre”, giorno del rapimento, come scrive la Procura di Pavia.
Viaggi accertati “grazie all’analisi del traffico telefonico, dove sia Peleg, sia Alon Abutbul”, autista “verosimilmente appartenente alla compagnia militare privata denominata ‘Blackwater'”, avevano “definito le fasi finali del progetto criminoso”.
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“Si è accertato, in particolare – scrive ancora la Procura di Pavia – come Shmuel Peleg e la ex moglie Esther Athen Cohen” avessero “maturato nel tempo un sentimento di ostilità nei confronti della zia paterna tutrice del minore, Aya Biran Nirko, in quanto contrariati dalla decisione assunta dal Giudice Tutelare di affidare a quest’ultima il nipote”.
“Proprio in questa profonda convinzione che il nipote dovesse essere affidato alla famiglia materna e trasferito definitivamente nel suo Paese di origine in Israele – spiega la Procura – trova origine il disegno criminoso messo in atto con lucida premeditazione e meticolosa organizzazione dagli indagati”.
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