La televisione svizzera per l’Italia

Cassis su Bucha: “Rabbia e tristezza”

gruppo di uomini in tenuta mimetica
La Russia rischia nuove sanzioni dopo le ultime rivelazioni sulal situazione in Ucraina Keystone / Ukrainian Presidential Press Ser

Le immagini di Bucha hanno sconvolto il mondo e Berna chiede un'indagine indipendente. Il presidente Ignazio Cassis rimane però prudente sui termini da usare e non vuole parlare di "crimini di guerra" senza una sentenza da parte di un tribunale internazionale .

Le immagini che sono giunte dalla cittadina ucraina di Buucha hanno creato sgomento in tutto il mondo. Mosca respinge le accuse di aver perpetrato un massacro nei confronti dei civili, denunciando una messinscena orchestrata dall’Ucraina, dagli Stati Uniti e dalla NATO. L’Occidente intanto prepara nuove sanzioni e si fanno sempre più insistenti le voci di “crimini di guerra”.

Contenuto esterno

Una condanna che però al momento Berna non pronuncia: la Svizzera ha prontamente chiesto al Tribunale penale internazionale (TPI) e all’Organizzazione per la cooperazione e la sicurezza in Europa (OCSE) un’inchiesta indipendente, ha rivelato il presidente elvetico Ignazio Cassis ai microfoni della RSI.

“Sono immagini orribili. La prima reazione – da cittadino – è di sdegno, stupore, delusione, rabbia e tristezza. Come presidente, però, bisogna restare con una mente più fredda e con una visione diplomatica d’insieme”.

Il presidente non ha voluto parlare di crimini di guerra perché questo termine “è il risultato di una sentenza di un tribunale internazionale indipendente. Lo può usare un semplice cittadino, un parlamentare o un giornalista. Ma come presidente di uno Stato occorre essere molto attenti al vocabolario che si usa”.

Contenuto esterno

I partiti elvetici hanno chiesto nuove sanzioni più pesanti nei confronti di Mosca e queste, ha confermato il capo di Stato, “sono in discussione da diversi giorni. Se l’UE dovesse prendere decisioni in questo senso – come per esempio lo stop al commercio di carburanti fossili da parte della Russia – anche il Consiglio federale analizzerà nel dettaglio il tutto e prenderà le decisioni opportune”. Sanzioni che, ha sottolineato, devono però essere adottate a livello continentale, “altrimenti non hanno efficacia”.

Crimini di guerra? Ci vorranno anni di indagini

Il termine “crimini di guerra” si sta diffondendo sempre di più tra i leader mondiali, ma se mai un giorno ci sarà un processo contro Vladimir Putin, questo avverrà dopo lunghe indagini che potrebbero durare diversi anni. A dirlo è il direttore di Trial International ed esperto di diritti umani e giustizia Philip Grant: “Se viene provato che le forze russe hanno ucciso dei civili, si tratta chiaramente di un crimine di guerra, un comportamento inammissibile proibito dalle convenzioni di Ginevra”.

Contenuto esterno

È però ancora troppo presto per parlare di genocidio, “a meno che non si scoprano fosse comuni e una chiara intenzione dell’esercito di Mosca di annientare sistematicamente la popolazione ucraina. Ma per ora con questo termine farei attenzione”.

Oltre a quella chiesta da Berna, altre inchieste sono state lanciate in Ucraina, Germania, Polonia, Lituania, Slovacchia e Spagna.

Se anche si avessero le basi per incriminare Vladimir Putin, però, il presidente russo rimane protetto per ora dal suo ruolo di guida del Paese e “sarebbe estremamente difficile portarlo davanti alla corte penale internazionale, a meno che la Russia non cambi regime o che Putin non venga consegnato alla giustizia durante una visita all’estero. Sarebbe però un avvenimento eccezionale”, aggiunge Grant.  “Nei prossimi mesi e anni succederanno ancora molte cose, ma siamo all’alba di cambiamenti fondamentali nell’ordine giuridico internazionale”.

Contenuto esterno

Attualità

pubblico di spalle

Altri sviluppi

Rapporto remunerazione aziende, in Svizzera si dice più spesso no

Questo contenuto è stato pubblicato al La quota di azionisti che in Svizzera respinge i rapporti sulle remunerazioni dei dirigenti aziendali è più ampia che altrove in Europa: è la conclusione cui giunge Swipra, una fondazione che si batte per gli investimenti orientati a valori sostenibili.

Di più Rapporto remunerazione aziende, in Svizzera si dice più spesso no
persona in slitta

Altri sviluppi

La popolazione elvetica vuole sport invernali più sostenibili

Questo contenuto è stato pubblicato al Gran parte della popolazione svizzera ritiene che la sostenibilità sia importante quando si tratta di sport invernali. Il cambiamento climatico suscita parecchie preoccupazioni, secondo un sondaggio pubblicato oggi dall'istituto di ricerca Yougov.

Di più La popolazione elvetica vuole sport invernali più sostenibili
binari

Altri sviluppi

Ferrovia: per l’ampliamento dell’offerta servono altri 14 mia

Questo contenuto è stato pubblicato al L'ampliamento dell'offerta ferroviaria fino al 2035 sarà molto più costosa di quanto previsto. Oltre ai 16,4 miliardi di franchi già approvati dal Parlamento, ne serviranno altri 14 nei prossimi vent'anni. Lo ha reso noto oggi l'Ufficio federale dei trasporti (UFT).

Di più Ferrovia: per l’ampliamento dell’offerta servono altri 14 mia
babbo natale vestito di giallo

Altri sviluppi

Gli elfi della Posta entrano in azione per il periodo natalizio

Questo contenuto è stato pubblicato al Anche quest'anno elfi e folletti della posta entrano in azione per distribuire le letterine che bambine e bambini scrivono a Gesù Bambino o a Babbo Natale in vista delle Festività.

Di più Gli elfi della Posta entrano in azione per il periodo natalizio
schermata smartphone con icone app social

Altri sviluppi

In Svizzera una maggioranza è favorevole al limite di età per i social media

Questo contenuto è stato pubblicato al Stando ad un sondaggio pubblicato oggi da 20 Minuten e Tamedia, la maggioranza degli svizzeri sarebbe favorevole ad un limite di età fissato a 16 anni per l'accesso alle reti sociali come Tiktok, Facebook o Instagram.

Di più In Svizzera una maggioranza è favorevole al limite di età per i social media
la cassetta delle lettere esplosa

Altri sviluppi

Esplosione di Ginevra, forse il pacco era per Patek Philippe

Questo contenuto è stato pubblicato al L'esplosione avvenuta lunedì nel quartiere di Grange Canal a Ginevra in cui è rimasta gravemente ferita una bambina di 12 anni è ancora avvolta nel mistero, ma l'inchiesta sembra orientarsi verso la prestigiosa ditta di orologi Patek Philippe.

Di più Esplosione di Ginevra, forse il pacco era per Patek Philippe
festeggiamenti in libano

Altri sviluppi

È tregua in Libano

Questo contenuto è stato pubblicato al Dalle 4.00 di mercoledì mattina in Libano è in vigore il cessate il fuoco dopo due mesi di incessanti bombardamenti da parte dell'esercito israeliano.

Di più È tregua in Libano

In conformità con gli standard di JTI

Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative

Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR