Il padiglione cinese è composto da due immense onde che ricoprono le navate della costruzione trasmettendo l’idea di una delle icone dell’architettura locale. L’area è distinta dal braccio maggiore del decumano grazie a un grande campo di crisantemi arancioni. Il percorso di visita inizia tra muretti in pietra decorati coi temi del colosso orientale.
Segni dalla storia
Dopo l’ingresso, grandi docce acustiche immergono gli ospiti con i suoni della campagna. Una prima sezione racconta la preistoria e i tempi antichi, illustrando come il mondo agricolo fosse già scrupolosamente documentato con dei manuali. Le postazioni multimediali si alternano con terracotte che sono forti immagini di ruralità. Una passerella elicoidale risale la seconda campata aggirando un grande campo. Lo spazio è riempito da un fitto canneto composto in realtà da lampade bastone. La monumentalità dell’installazione è un riferimento alle grandi colture, ma ricorda molto anche l’imponente esercito di terracotta che costituisce una della più importanti scoperte archeologiche dell’umanità.
La festa della famiglia
Chiude il percorso multimediale un filmato di animazione sulla festa cinese che celebra la riunione delle famiglie. Le immagini delle campagne e dei cinesi che girano il mondo mietendo successi sono precedute dal saluto del presidente Xi Jinping. Il negozio di artigianato alla base della scalinata d’uscita congeda i visitatori al suono di strumenti musicali della tradizione.
In questo padiglione, gli architetti hanno deciso di puntare tutto sull’imponenza della costruzione, lasciando nella maggior parte dei visitatori la sensazione di non aver visto molto all’interno. E’ una scelta stilistica molto personale, che comunque non preclude la consegna, per l’esterno, di una delle cartoline più forti dell’esposizione universale.
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