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Cinque università svizzere aderiscono all’iniziativa europea per l’istruzione superiore

Berset al Politecnico di Zurigo
Il ministro dell'Interno Alain Berset al Politecnico di Zurigo in maggio © Kestone / Anthony Anex

La Commissione europea ha nuovamente concesso fondi nell'ambito della sua Iniziativa per l'istruzione superiore. Sette alleanze transnazionali hanno ricevuto contributi alla ricerca. Fra loro ci sono cinque università e istituti di istruzione superiore svizzeri.

Tutte e sette le alleanze riceveranno “fino a 14,4 milioni di euro (14,1 milioni di franchi svizzeri) per quattro anni”, ha dichiarato lunedì la Commissione in un comunicatoCollegamento esterno. Questo porta il numero totale di alleanze a 50, che collegano 430 università e istituti di istruzione superiore di 35 Paesi.

In Svizzera, il Politecnico federale di Zurigo partecipa all’alleanza ENHANCE, che comprende anche altre nove università tecniche e scientifiche. Il Politecnico federale di Losanna (EPFL) fa parte di “EuroTeQ 2030”, che riunisce sette università leader in campo scientifico e tecnologico e due scuole di economia.

Con ENLIGHT, l’Università di Berna si unisce a un’alleanza di dieci università particolarmente attive nel settore della ricerca. EELISA comprende dieci atenei, tra cui l’Università di Scienze Applicate di Zurigo (ZHAW). Mentre l’Università di Scienze Applicate della Svizzera occidentale (HES-SO) fa parte, insieme ad altri 11 istituti, del progetto UNITA.

“Queste alleanze universitarie europee mettono insieme una nuova generazione di cittadini e cittadine del continente che hanno le carte in regola per studiare e lavorare in diversi Paesi, in diverse lingue e in diversi settori e discipline accademiche”, ha dichiarato la Commissione europea. “Grazie a queste alleanze, gli studenti e le studentesse possono ottenere una laurea combinando studi in diversi Paesi europei, il che contribuisce alla competitività internazionale degli istituti di istruzione superiore del continente.”

Quattro università svizzere coinvolte fin dall’inizio

Nel 2022, dopo una fase pilota, l’iniziativa è stata lanciata ufficialmente, con ben 44 “alleanze”. In quell’occasione, le quattro università svizzere di Basilea, Ginevra, Losanna e Zurigo avevano annunciato la loro partecipazione al progetto internazionale.

In totale, nove università svizzere partecipano oggi ad alleanze transnazionali, ha dichiarato in un comunicato stampa Movetia, l’Agenzia svizzera per gli scambi e la mobilità. Dato che rappresenta il 40% delle università e scuole universitarie professionali svizzere.

Il direttore di Movetia, Olivier Tschopp, ha sottolineato che il forte impegno delle università elvetiche dimostra l’importanza di queste reti universitarie: “Si tratta di alleanze che avranno un effetto significativo sulla qualità e sulla forza innovativa delle reti accademiche, anche al di fuori dell’Europa”.

La partecipazione all’iniziativa non può tuttavia sostituire l’associazione ai programmi dell’Unione Europea (UE), ha proseguito Movetia. Perché: “è fondamentale che gli istituti di istruzione superiore svizzeri facciano rete e contribuiscano a definire la politica europea in materia di istruzione superiore”.

Poiché la Svizzera, paese non appartenente all’UE, non è associata al programma di mobilità “Erasmus+”, i suoi istituti di istruzione non ricevono finanziamenti dall’UE.

Se le istituzioni scolastiche svizzere vogliono partecipare a un’alleanza, devono quindi finanziare il 40% del progetto, mentre il restante 60% è coperto dal Governo federale. L’anno scorso, la Confederazione ha messo a disposizione per la partecipazione degli atenei 6 milioni di franchi. Ancora da definire, con quale cifra contribuirà alla prossima tappa del progetto.

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