Norme in vista per scoraggiare la fuga di lavoratori in Svizzera
Regione Lombardia e Governo italiano – a trazione leghista quando proprio non varesina – dovrebbero “trattare” presto un progetto di Legge messo in campo da Confartigianato Varese per evitare la chiusura di aziende nel nord della provincia.
Solo lo scorso inverno sono state almeno tre le ditte che hanno “abbassato la saracinesca” nella sola Luino, con operai ricollocati proprio in Ticino.
Il proposito è articolato, è riduttivo dire che prevede un regime fiscale incentivante per i lavoratori, sempre più qualificati, che faticano entro i 20 km dal confine con il Ticino o con i Grigioni (potrebbero aderire anche le province di Como, Lecco e Sondrio). Potrebbe essere un modo per fermare l’esodo di capitale umano in alla frontiera con una busta paga più pesante, e l’ingresso di frontalieri in Ticino.
Questo non è un dato da poco considerato che solo i comuni dell’area nord Luinese sono 21, con 50’000 abitanti e circa 3’000 imprese attive, molte in crisi, secondo i dati della Camera di Commercio di Varese.
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