Siamo nell’estate del 2016. Al confine tra Ticino ed Italia – tra Chiasso, Como e Milano – la situazione è tesa. Diverse rotte europee dei migranti sono state sbarrate. Austria e Francia, a sud, hanno chiuso le loro frontiere. E centinaia di migranti, dalla Lombardia, cercano – giorno dopo giorno – di varcare il confine ticinese, soprattutto per andare in Germania.
“È un fenomeno che andrà avanti per anni, forse durerà per sempre”
I siriani sono pochi. Tanti di loro sono africani. Ed è proprio a loro che si rivolgono i passatori, che provengono dagli stessi paesi. Li avvicinano in stazione a Milano o a Como e – in cambio di almeno 150 euro – promettono di portarli in automobile fino a Zurigo, a volte pure fino in Germania.
Alcune cifre ci aiutano a contestualizzare meglio il fenomeno, che quest’estate ha avuto un vera e propria impennata. “Nel 2016 abbiamo conteggiato 33’000 soggiorni illegali in Ticino”, ci spiega il comandante delle Guardie di confine Mauro Antonini. Nel 2015 erano stati 10’800, l’anno prima solo 7’300. Numeri nel quale fiorisce l’illegalità.
“Un passatore può fare tre quattro viaggi al giorno, con tre o quattro persone, facendosi pagare 150/200 euro a persona”, aggiunge Christophe Cerinotti, responsabile del Gruppo interforze per la repressione dei passatori (GIRP). Così un passatore “può guadagnare 30/40 mila euro al mese”.
Con l’arrivare dell’inverno gli arrivi di migranti sono calati, ma non bisogna farsi ingannare. “Quello è un fenomeno che andrà avanti per anni”, aggiunge Cerinotti. “E forse durerà per sempre”. Il GIRP dovrà dunque essere rafforzato.
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